Il Diario di Disco Club

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Diario del 3 aprile

Richiesta del giorno
Signora anziana al telefono, "Comprate dischi d'arredamento?". Non capisco, "Intende dischi usati?", "No, io ho parecchi dischi di opere e di sinfonie...", la interrompo "Mi spiace, non teniamo musica classica", lei "No, non da sentire", "In che senso?", "Vede, io sono stata in un locale e sui muri c'erano dei dischi. Le mie sono belle copertine di opere". Insomma la signora voleva venderci i dischi non per sentirli, ma per arredare. Lascio a voi immaginare la mia risposta.
Ecco direttamente in negozio un anziano. "Avete cd di Catherine Spaak?". "No, non si trovano", lui non si rassegna "Ma ho visto che usati si trovano", "Provi di là nel nostro reparto usato" guardo l'ora, è sicuramente ancora chiuso, aggiungo "Apre tra venti minuti", Lui "Non posso aspettare, sono di passaggio", lo rassicuro "Tranquillo, non è il solo".
Catherine Spaak mi fa venire in mente che in realtà avevamo esposto un suo lp fino a sei anni fa, solo la copertina. Una signora aveva portato un pacco di dischi che erano (stati, l'ho scoperto dopo) del marito. Il problema è che le copertine stavano da una parte e i dischi uno sull'altro da un'altra, ovviamente tutti rigati e inascoltabili. Lo faccio presente alla signora "Mi spiace, ma non possiamo comprarli, sono invendibili". Lei parte con una filippica contro il marito (ex) "Quell'imbecille, manco questo mi ha lasciato. Me lo fate un piacere, li buttate via voi? Non ho voglia di riportarli a casa". I vinili li buttiamo, qualche copertina la salviamo e la usiamo d'arredamento (belin, se mi sente la signora di prima...), tra questi uno di Catherine Spaak. Un amico cliente si innamora di questa copertina, ogni volta che passa mi chiede di vendergliela, resisto per almeno un anno, poi decido di regalargliela e lo rendo felice, tanto che prima di uscire mi lascia 100 euro sul banco!!!

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Diario del 30 marzo
E' un po'che non parlo du Megu. C'è sempre, non è peggiorato (sarebbe difficile), non è migliorato (è impossibile). Oggi però merita una citazione.
Quest'anno ha fatto l'abbonamento al Genoa, oggi è andato allo stadio. Alle 16.40 entra in negozio nervosissimo. Mi chiede "Hai delle forbici?". Per scherzo gli dico "Vuoi strappare l'abbonamento del Genoa?", lui tira fuori l'abbonamento e prende le forbici. Sbotta "Non si può giocare così, bisogna giocarsele le partite. Sono uscito venti minuti prima", io "Ho visto, sei già qui e la partita non è ancora finita". Guarda il telefonino, "Sì, giocano ancora. Devo aspettare che finisca"; va nel reparto usato, dopo 5 minuti torna, prende le forbici e con due tagli netti divide in quattro parti l'abbonamento!

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Diario del 28 marzo

Diario del 28 marzo
E' sabato, mi sono alzato presto, non sono mai stato un dormiglione. Tiro su la tapparella, è una bella giornata. A destra c'è la stazione con i treni, a sinistra una piazza Verdi abbastanza deserta e di fronte il neonato grattacielo della Sip. Mi vesto ed esco, faccio i 97 scalini che mi separano dal marciapiede della piazza, vado nell'atrio dove c'è la bellissima edicola della signora Novella, compro Ciao2001 uscito proprio quel giorno, in copertina parlano di Beatles, Rolling Stones e Doors. Quasi quasi faccio un salto da Disco Club a vedere la vetrina. Eccola, è ancora piena dei successi del 1969, Abbey Road dei Beatles, Let it Bleed dei Rolling, Led Zeppelin II, It's Five O'Clock degli Aphrodite's Child, Easy Rider, Basket of Light dei miei amati Pentangle, il maggior successo del momento Bridge Over Troubled Water di Simon & Garfunkel, Band of Gypsys di Jimi e gli appena usciti Black Sabbath 1, Déjà Vu di Crosby, Stills, Nash & Young e, appunto, Morrison Hotel dei Doors. Entro, dietro la cassa c'è Carlo e in fondo al negozio su un tappetino il suo boxer Ras. Mi metto alla ricerca dell'acquisto di questo mese (più di uno al mese non si può)
Driiiin, la sveglia, oggi dormivo ancora, stavo sognando. Porca miseria, adesso non potrò mai sapere cosa ho comprato quel giorno, probabilmente Déjà Vu. Mi alzo. Tiro su la tapparella, piove. Mi preparo, esco faccio a piedi i 2800 metri per arrivare fino all'atrio della stazione, l'edicola della signora Novella non c'è più, faccio ancora 100 metri ed eccomi davanti a Disco Club, è chiuso, beh, per forza, devo tirare su la serranda io (per fortuna è elettrica). Entro, Carlo e Ras non ci sono da più di 40 anni. Guardo la vetrina, Beatles, Rolling Stones e Doors ci sono, adesso c'è anche il Ciao 2001 del 28 marzo 1970 alla fin fine sono passati solo 19724 giorni.

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Un fantasma a Disco Club
Dario oggi era assente, impegnato con le incisioni del Dr.K.
Questa mattina fa il suo ingresso quotidiano Quasimodo, entra, esce, rientra, riesce, trientra (lo so che questo verbo non esiste, ma da l'idea), questa volta mi passa davanti, va verso la casella dei Nirvana, si fa mettere da parte un cd, poi ricomincia il giro, va verso il fondo e sento che dice "Scusa Dario", magari c'è un altro Dario, no ci sono solo due ragazze. E' lui un visionario?
Ecco il Pluriespulso, si avvicina a un cliente e incomincia a parlargli, magari lo conosce; no, lo ha preso per Dario; almeno ha la scusa che questo è grande e grosso.
Il che dimostra che il fantasma di Dario è sempre presente anche quando non c'è, sono solo io che non lo vedo.

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Diario del 8 febbraio
Inizio col botto di questa giornata di metà Festival.
Un ragazzo mai visto prima. Chiede "C'è qualcosa dei Queen?", io "Hanno la casella in ordine alfabetico", lui guarda dopo la R, prima della P, devo fargliela vedere io; non c'è molto, ma lui "News of the World! Questo è un classico", sì, ma lo ripone dicendo "Mi sono comprato un giradischi serio con 45 e 33. A proposito, nel disco dei Queen c'è l'indicazione dei giri precisi?", continua la rassegna e alla fine si fa mettere da parte un Frank Sinatra "Di Dean Martin non ha niente? Sa io sono eclettico, mi piace un po' tutta la musica, meno quelli moderni, sono tutti tossici".
Altra new entry, compra un lp e chiede "I miei genitori aveva i due dischi di The Wall, li hanno persi. Si possono avere?", gli faccio vedere il vinile e lui "Li avete tutti e due", "E' doppio sono insieme".
Telefono, "Discoocluuub", anziano, forse vecchio "Pronto, sono, chi sono?", silenzio, non si ricorda più chi è (sicuramente propendo per il vecchio), continua, "Ooooh, avrà già capito chi sono? No?", io "No", lui " Eeeeh la Carrà!". Non era Raffaella, ma un suo fan, che aspetta da tempo un suo disco che non arriva.
Telefono, "Discooocluuuub", ragazza, "Niente, vorrei sapere se siete aperti al pomeriggio".
Signora non troppo giovane "Avete il cd dei Maneskin, quello famoso?". L'età media delle fans dei Maneskin si sta elevando sempre di più, le mostro l'ultimo e unico che abbiamo. Lo scruta per bene e decide di comprarlo. "Quanto costa?", io "Venti euro", lei, sorpresa, "Come mai così poco ci sono pochi pezzi?".

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Diario del 2 gennaio

Oggi sono arrivato in negozio prestissimo, erano le 8.31. Non potevo arrivare in ritardo, avevo un appuntamento. Con chi? Con la serranda di Disco Club, il 2 gennaio 1984 la tiravo su per la prima volta da proprietario, oggi, 40 anni dopo, la tiro su per la...., non so ho perso il conto

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