Il Diario di Disco Club
Richiesta del giorno
Signora anziana al telefono, "Comprate dischi d'arredamento?". Non capisco, "Intende dischi usati?", "No, io ho parecchi dischi di opere e di sinfonie...", la interrompo "Mi spiace, non teniamo musica classica", lei "No, non da sentire", "In che senso?", "Vede, io sono stata in un locale e sui muri c'erano dei dischi. Le mie sono belle copertine di opere". Insomma la signora voleva venderci i dischi non per sentirli, ma per arredare. Lascio a voi immaginare la mia risposta.
Ecco direttamente in negozio un anziano. "Avete cd di Catherine Spaak?". "No, non si trovano", lui non si rassegna "Ma ho visto che usati si trovano", "Provi di là nel nostro reparto usato" guardo l'ora, è sicuramente ancora chiuso, aggiungo "Apre tra venti minuti", Lui "Non posso aspettare, sono di passaggio", lo rassicuro "Tranquillo, non è il solo".
Catherine Spaak mi fa venire in mente che in realtà avevamo esposto un suo lp fino a sei anni fa, solo la copertina. Una signora aveva portato un pacco di dischi che erano (stati, l'ho scoperto dopo) del marito. Il problema è che le copertine stavano da una parte e i dischi uno sull'altro da un'altra, ovviamente tutti rigati e inascoltabili. Lo faccio presente alla signora "Mi spiace, ma non possiamo comprarli, sono invendibili". Lei parte con una filippica contro il marito (ex) "Quell'imbecille, manco questo mi ha lasciato. Me lo fate un piacere, li buttate via voi? Non ho voglia di riportarli a casa". I vinili li buttiamo, qualche copertina la salviamo e la usiamo d'arredamento (belin, se mi sente la signora di prima...), tra questi uno di Catherine Spaak. Un amico cliente si innamora di questa copertina, ogni volta che passa mi chiede di vendergliela, resisto per almeno un anno, poi decido di regalargliela e lo rendo felice, tanto che prima di uscire mi lascia 100 euro sul banco!!!
Diario del 30 marzo
E' un po'che non parlo du Megu. C'è sempre, non è peggiorato (sarebbe difficile), non è migliorato (è impossibile). Oggi però merita una citazione.
Quest'anno ha fatto l'abbonamento al Genoa, oggi è andato allo stadio. Alle 16.40 entra in negozio nervosissimo. Mi chiede "Hai delle forbici?". Per scherzo gli dico "Vuoi strappare l'abbonamento del Genoa?", lui tira fuori l'abbonamento e prende le forbici. Sbotta "Non si può giocare così, bisogna giocarsele le partite. Sono uscito venti minuti prima", io "Ho visto, sei già qui e la partita non è ancora finita". Guarda il telefonino, "Sì, giocano ancora. Devo aspettare che finisca"; va nel reparto usato, dopo 5 minuti torna, prende le forbici e con due tagli netti divide in quattro parti l'abbonamento!
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