#LaCopertina

Robert Mapplethorpe nasce a New York il 4 novembre 1946. A ventun anni conosce Patti Smith: i due vanno a vivere insieme, prima amanti, poi amici, in un appartamento a Hall Street, poi al Chelsea Hotel. È lui a fotografarla sulla copertina di Horses, il primo disco della rocker di Chicago pubblicato nel 1975. Ha già realizzato la sua prima mostra, Polaroids, presso la Light Gallery di New York; e ha già conosciuto Sam Wagstaff, di cui diventerà il compagno della vita, e che gli regala la Hasselblad con la quale realizza tutti i suoi capolavori. Mapplethorpe muore di AIDS il 9 marzo 1989. Patti Smith nel suo memoir, Just Kids, lo ricorda così: Stava mettendo in campo qualcosa di nuovo, qualcosa che nessuno aveva mai visto ed esplorato nel modo in cui lo vedeva ed esplorava lui. Robert stava cercando di innalzare le varie sfaccettature dell'esperienza maschile, di impregnare l'omosessualità di misticismo. Come aveva detto Cocteau di una poesia di Genet: La sua oscenità non è mai oscena. (Danilo Di Termini)

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Mi sono imbattuto in una copertina di Theresa Woodward ascoltando un disco della pianista Barbara Carroll, una delle poche jazziste donne attive negli anni '50. Quando ho scoperto che anche l'art director era una donna, mi sono incuriosito. Ho fatto una serie di ricerche, ma non ho trovato nulla, se non qualche disegno pubblicitario. Su YouTube ci sono tre video postati dal figlio Scott, in cui Theresa disegna, seduta su un letto di una stanzetta. È anziana, ma sorridente e ancora rapida nel tratto. Tra i commenti quelli di un suo studente che l'ha avuta come insegnante alla fine degli anni Settanta alla California State University a Long Beach, in un corso di illustrazione. Un altro chiede di poterle parlare perché quando era un ragazzino nel 1969, gli ha disegnato un ritratto in una spiaggia chiamata Percebu nel lato est della Baja Sea of Cortez (in Messico). Non sono riuscito a scoprire altro: ho trovato solo quattro copertine, molto colorate e felici, con cui la ricordo in rubrica. (Danilo Di Termini).

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John Burton Davis Jr. è nato il 2 dicembre 1924 ad Atlanta. Da bambino adora ascoltare Bob Hope alla radio e cerca di disegnarlo, nonostante non sappia che aspetto abbia. Pubblica per la prima volta all'età di 12 anni quando contribuisce con un fumetto alla pagina del lettore di Tip Top Comics. Dopo aver disegnato per il giornale e l'annuario del liceo, trascorre tre anni nella Marina, dove contribuisce al quotidiano Navy News. Frequenta l'Università della Georgia, disegna per il giornale del campus ed è tra i promotori di una pubblicazione umoristica, Bullsheet, che descrive come "qualcosa fatto solo di barzellette osé e disegni". Dopo la laurea come comincia a lavorare come fumettista, contribuendo a fondare la rivista Mad nel 1952. In seguito si dedica alla pubblicità, a copertine di riviste, poster di film, e, ovviamente cover di album. Ma sempre mantenendo il suo universo popolato da esseri anatomicamente distorti, grandi teste, gambe magre, grandi piedi: autentici mostri insomma! (Danilo Di Termini)

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Calvin Cal Schenkel, originario della Pennsylvania, inizia a collaborare con Frank Zappa nel 1967 quando ha appena vent'anni ed ha appena abbandonato il Philadelphia College of Art. I due si incontrano a New York grazie a una fidanzata di Cal, la cantautrice Essra Mohawk. In seguito si trasferiscono a Los Angeles dove Shenkel abita vicino al musicista e lavora in una dependance della casa di Zappa. Il loro primo lavoro è la copertina per il disco dei Mothers of Invention, We're Only in It for the Money, uscito il 4 marzo 1968, una parodia di quella di Sgt Pepper's Lonely Hearts Club Band dei Beatles dell'anno precedente. Schenkel costruisce delle figure in gesso che popolano la scena della foto (su disegno del fotografo e regista Jerrry Schatzberg) e compone il collage di persone sullo sfondo. Tra le altre copertine realizzate da Shenkel, in uno stile fortemente influenzato dai fumetti, The Grand Wazoo, Trout Mask Replica di Captain Beefheart e The Heart Of Saturday Night di Tom Waits. (Danilo Di Termini)

 

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Il più celebre personaggio di Guido Crepax, l'affascinante e disinibita Valentina, fa il suo debutto sulle pagine della rivista Linus nel 1965. Ma lui all'epoca è già un disegnatore affermato: nato a Milano nel 1933, ancor prima di laurearsi in architettura nel 1958, ha iniziato a occuparsi di grafica pubblicitaria creando poster e copertine per riviste, libri e anche dischi. All'inizio si dedica in particolar modo al jazz, illustrando una serie di 45 giri e EP per molte case discografiche italiane tra cui la Columbia, La Voce del Padrone, la Mercury. Ma molte sono anche le opere relative alla musica leggera. Nel 1969 Mogol e Battisti fondano la loro etichetta, la Numero 1 e Crepax disegna il caratteristico logo, che resta immutato negli anni a venire, di colore verde oliva con la scritta bianca e arancione sulla parte superiore. Tra le sue realizzazioni più famose Nuda, album di esordio di Garybaldi, il mitico gruppo del chitarrista Bambi Fossati, con copertina apribile in tre parti.

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