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Diario natalizio 2023 Diario natalizio 2023

sacchettoEsco dal negozio per controllare se la vetrina è a posto e vengo accolto da un ex-ragazzo che ha un soprassalto e mi urla "Ma ci sei ancora? Non avevo il coraggio di entrare per vedere se c'eri", non so quale delle due opzioni intendesse, "trapassato" o "pensionato a forza"? In tutti i casi entra e compra "Era tanto che non lo facevo qui da te". E' questo il punto. Già durante l'anno, ma a Natale diventa un continuo arrivare di gente che entra e alla fine, magari senza comprare, ci esorta "Mi raccomando, resistete!". Va bene ragazzi, io cerco di resistere, ma se voi invece di passare una volta all'anno e non comprare niente, passaste più spesso a prendere qualche disco, magari per me sarebbe più facile resistere. "Lotta dura, senza paura", è stato da me tramutato da anni in "Lotta dura con molta paura", magari i clienti storici potrebbero aiutarmi a tornare dal "con molta" all'antico "senza". Qualcuno non entra, si ferma a guardare la vetrina e sento che dice rivolto al figlio "Vedi quando avevo la tua età in questo negozio ci passavo le giornate", si va oltre, una ragazza "Sai i dischi che il nonno ha a casa? Li ha comprati tutti qui", probabilmente un mio coetaneo.
Ad esaltarli è poi vedere il solito sacchetto verde, più o meno uguale da più di 50 anni: "Ci andavo a scuola!", "Era la mia cartella!", "Quello vecchio era più scuro". I ricordi sul negozio sono spesso un po' confusi, mi spostano la posizione della scala (che non c'è più), dei mobili, della cassa e delle cuffie. Peggio ancora spostano il negozio, "Io venivo quando eravate ancora dall'altra parte", io "Dall'altra parte, dove?", "Di fronte!", io "Di fronte Il Paradiso dei Bimbi è lì da 40 anni prima di noi". Non li convinco, allora spostano il negozio di fronte un po' più avanti non sotto i portici "No, quello era Sterosound, dove c'era Massimo il figlio di quello di Le Note a Sampierdarena"; non si rassegnano "No più avanti sotto i portici", io "Quello, Kamarillo, l'ho aperto io per metterci i cd, qui volevo tenere solo vinili, nel 1987 e non ha avuto lunga vita". Per convincerli devo aprire la pagina del gruppo di facebook e far vedere la foto di maggio 1975, dalla quale è evidente che il negozio è esattamente uguale ad adesso e nella stessa posizione col Paradiso dei Bimbi davanti.
Altri si ricordano di episodi di cui io sarei stato un protagonista, tipo quello del postino antipatico. Lo riprendo per chi non lo ha mai letto: "Ti ricordi quella volta al concerto di Jorma (n.d.r. ovviamente Kaukonen, probabilmente era suo amico)? Eravamo io, mio cugino (???) e tu, ed io continuavo a dirti – a questo punto sghignazza tutto contento – dai, passami una siga". Lo guardo perplesso: non ho mai fumato in vita mia, non ho mai avuto la fortuna di vedere un concerto di Kaukonen, non ho mai avuto la sfortuna di vedere un concerto insieme a lui. A questo punto se ne va e salutandomi dice 'Quelli erano giorni!'".
Poi ci sono quelli giustificati per l'assenza, hanno lasciato Genova da anni. Due arrivano dall'Australia, altri dalle Americhe nord e sud. qualcuno da vari posti europei, Londra, Bruxelles, Barcellona, Berlino etc. Altri da più vicino, Torino, Milano, Bologna, diverse città del Veneto, che saltuariamente continuo a vedere. Per i primi è diverso, magari non entrano in negozio da più di trent'anni e si esaltano a guardare la stessa vetrina e gli stessi mobili di quando erano giovani. Una ex ragazza si commuove, trema, "Mi vengono i brividi ad entrare qua dentro" e se ne va quasi in lacrime.
Devo confessare che questi quindici giorni mi hanno un po' montato la testa, non pensavo di poter essere così importante col mio negozio per tante persone, mi sembra persino eccessivo l'affetto con cui mi guardano e mi parlano, poi però mi viene in mente una cosa, oggi è il 31 dicembre, quindi domani primo gennaio 2024 io festeggio 40 anni da quando Disco Club è diventato mio, 1 gennaio 1984.
Se ci penso mi commuovo un po' anche io!
Auguri a tutti voi, ai ragazzi degli anni ottanta a quelli degli anni novanta, a quelli dei 2000 e infine ai giovanissimi che quest'anno, dopo trenta di assenza, sono tornati a riempire il negozio e a comprare i lp come i loro padri e i loro nonni.
p.s. Quasi tutti entrando, mi dicono "Ma sei sempre uguale!", delle due l'una o mi fanno un complimento o da giovane ero già vecchio. A dire il vero l'altro giorno sono andato per rinnovare l'abbonamento annuale della AMT. Rivolto all'incaricato dico, "Potrei anche non fare l'abbonamento perché da gennaio è gratis...", lui mi interrompe "Ma no quello è riservato agli ultrasettantenni", io "Ah, agli ultra settantaseienni no?", lui sbigottito "Ma dai (mi ha dato subito del tu) non ci credo". Poi c'è gente che parla male dell'AMT, ci sono dei ragazzi simpaticissimi e gentilissimi!

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