Il Diario di Disco Club
Diario del 9 dicembre
Mi aspettano fuori dalla porta già ben prima delle nove. Uno è l'ormai di nuovo assiduo Rompipalle n.1. Sembra sempre un eremita, ma è un po' più vigoroso rispetto agli ultimi mesi, infatti si esibisce nei suoi numeri preferiti: le molteplici entrate/uscite nel negozio e soprattutto la sua specialità, entrare, tirare fuori il fazzoletto (sempre quello) e soffiarsi il naso a non più di 50cm dal mio viso. L'altro è un quasi nuovo, mi accoglie con "La stavo aspettando". Non posso ancora espellerlo perché siamo fuori dal negozio. Entriamo e lui "Gliel'ha detto il suo compagno?"; primo, cosa allude questo con compagno? Secondo, detto cosa? Glielo chiedo, lui "Aspettavo un cofanetto dei Riot, io "Non è arrivato", lui "Non è arrivato. Quando arriva?", io "Non prima di giovedì", lui "Non prima di giovedì". Con questo si ha l'effetto eco (o pappagallo?), le mie parole mi tornano indietro.
Dario è invece alle prese telefonicamente con una signora, "Cerco la marcia nuziale di Wagner", il "troppo gentile" trova un cd in cui è contenuta, "Signora, posso procurarle il disco per martedì, è contenuto in una sintesi di Lohengrin", lei "No, no, voglio quella di Wagner".
Diario del 8 dicembre
Le feste natalizie fanno venire in negozio clienti che clienti non sono mai stati. Così le stranezze si moltiplicano, anche se può sembrare strano (gioco di parole). Incomincia un'anziana signora, chiede un disco per un regalo, lo guarda, ma non è convinta, ci esprime i suoi dubbi "I dischi sono uguali a quelli degli altri negozi?".
Alla ribalta Dario con due ordinazioni. Al momento di scrivere il nome dell'ordinante, chiede al primo cliente, "Mi può dire il nome?", quello "Il mio?". Si supera il successivo, Dario "Mi ricorda come si chiama" e lui "Sì, Sì. Mi ricordo come mi chiamo".
Tutte a Dario capitano, mentre sto facendo la vetrina, sento una voce femminile che gli chiede "Non so se lo avete già, ma oggi esce il nuovo cd di Gigi", prontamente Dario si rivolge verso l'Angolo della Vergogna (voluto da lui) e le porge un disco, quella "Sa io sono una del fan club di Gigi, noi lo sappiamo in anteprima", paga e tutta orgogliosa se ne va. Io esco dalla vetrina in tempo per vedere una frangettina bionda corta, che più corta non si può, chiedo a Dario "Ma Gigi chi?", "D'Alessio". Insomma un po' come dire "Vasco".
Dario va via, ma rimane sempre al centro dell'attenzione. Una signora arriva da Rapallo con al seguito il marito, "Ho chiamato questa mattina per un cd e mi ha risposto un signore troppo gentile, che me lo ha messo da parte.", mi guarda, "Non deve essere lei" (come ha fatto a capirlo?), "No, è stato Dario. Ha un difetto", "Quale?", "E' troppo gentile". Ci ubriaca ancora un po' con le sue chiacchiere, compra e se ne va con sempre al seguito il fedelissimo marito, che non spiccica parola (mi sa che sia così anche in casa), sembra un cagnolino al guinzaglio.
Oggi ho scoperto che Anthony Perkins era anche un cantante. Un cliente mi ordina un suo cd. Uscito lui, mi rivolgo all'altro che aspettava il suo turno, "Che Anthony Perkins cantasse non lo sapevo, me lo ha fatto scoprire lui" e quello "Non so chi sia", io "Chi? Il cliente?", lui "No, Anthony Perkins".