Il Diario di Disco Club

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Diario - Dal 14 ottobre al 19 ottobre

Diario del 14 ottobre
Ieri era domenica e non abbiamo scritto il diario, ma oggi il diario stesso inizia il terzo quadrimestre; riuscirà a finire anche l'ultimo e completare quindi un anno intero?
Oggi ecco tornare il padre col quale abbiamo chiuso la puntata di sabato. L'altro giorno, a dire il vero, di ritorno dal reparto usato, aveva cambiato la scelta del disco che il figlio voleva (lui l'aveva cambiata), "Voglio che senta qualcosa di diverso. Mi ricordo che a me piaceva molto quando ero ragazzo un disco di Zappa, Uncle Meat, cosa ne dice?", "Mah, è un po' diverso dai Black Sabbath, ad ogni modo tenga è questo", vede il prezzo "No, il mio era diverso, questo cd è doppio", "Anche il vinile era doppio", "Il mio no", Ci vuole l'intervento di tre clienti per convincerlo (ma non troppo) che quello era Uncle Meat e infine strappa il consenso del figlio e lo compra. Oggi eccoli, col rinforzo di un altro figlio, "Sabato abbiamo sbagliato (lui e chi altro?), non era quello che volevamo (lui o il figlio?). So che non è possibile, ma potrebbe cambiarlo?" Ma se lui stesso dice che non è possibile, perché dovrei farlo? Ad ogni modo mi fa pena qual ragazzino, costretto a sentire uno Zappa di cui non capisce il senso e gli dico, "Scommetto che vuole Sabbath Bloody Sabbath?", rivolto al figlio, lui, "Vuoi quello?", assenso silenzioso, e a me, "Siccome costa meno, potrebbe aggiungerci anche il Black Album dei Metallica?". A lui qualcosa di metallico lo darei in testa, ma accontento il ragazzino.

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Diario del 7 ottobre
Oggi forse sono finito dentro una candid camera. Il gioco consisteva nel mettermi alla prova con le più disparate richieste per vedere se sapevo rispondere.
Incomincia un ragazzo, un po' effeminato, con una forte erre moscia, "Sto cercando l'album con la canzone Mandy", sono preparato al riguardo, "Quella di Barry Manilow?", "Ah, ecco sì, quella", non ho capito se sapeva chi era il cantante e voleva vedere se io lo sapevo o se la sua richiesta era finalizzata a scoprire chi la cantava, sta di fatto che dopo che gli ho cercato sul computer il disco con la canzone, alla mia domanda "Te lo ordino?", mi ha risposto "Lo cerrco, se non lo trrovo, ritorrno. Mi saluta con la manina e non torna, anzi torrna, più.
Secondo quiz. Anche questo cliente mai visto prima, "Dove sono i cd degli Oasis?", "Lì davanti", "Vorrei vederli tutti", "Quelli sono tutti quelli che ho"; me li porta alla cassa, "Cerco la canzone Don't Look Angel e qui non la trovo", anche questo mi mette alla prova, "Forse è Don't Look Back in Anger, è in (What's the Story) Morning Glory?, ma l'ho finito. Te lo ordino?", "Se arriva prima o poi passo". Ok, non lo ordino.
Tocca poi a un marocchino. La domanda questa volta è rovesciata, si parte dall'autore, "Cerco un disco di Manu Dibango con quella canzone famosa", "Soul Makossa?", "Grande, proprio quella". Quantomeno a questo riesco a fare l'ordine, ma poi riparte con "Cerco anche un altro pezzo, è di ... come si chiama? ... McGray?", "Non so, è Macy Gray?", "No, anche questo è un uomo di tanti anni fa. La canzone era qualcosa come Sexy Hidding", "Belin. Ma cosa vuoi? Sexual Healing di Marvin Gay?", "Forte, proprio quella". Sì, devo essere finito dentro un quiz. L'ultimo però non lo risolvo. Entra una coppia e lui mi dice, "Cerco una canzone, ma non mi ricordo il titolo", "E il cantante?", "Nemmeno quello". Abbozza un motivo, ma questa volta mi ritiro subito dal gioco.

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Diario del 30 settembre
Torna il jazzofilo che cerca i dischi di Trovasi (Trovesi), "Mi piace quando suona il basso tuba. Sa in quale cd lo fa?", "Non sono così esperto", "Vede a me piace questo tipo di strumenti e lui lo suona bene. Lo sa come si capisce quando uno sa suonare? Se non lo sa, la picchio", temo per la mia incolumità, ma non c'è nessun pericolo, perché lui non aspetta la mia risposta e continua, "Quando uno suona piano, i gruppi elettrificati si sentono solo per questo, ma cos'è suonare quello?", continua poi decantando il tocco al piano di Ray Charles, la cosa si fa lunga, io mi distraggo guardando sul computer gli ordini in sospeso, a un certo punto sento che dice ",,,e con questo, passo e chiudo", chissà cos'era "questo".
Anche oggi si presentano i soliti due.
Per primo lo psichiatrico, "Ehi, come va?", "Fino a un attimo fa bene", raffreddato dalla mia risposta fa qualche giro in negozio, probabilmente mi dice qualcosa, ma faccio finta di non sentire e alla fine se ne va, salutandolo mi tocco la fronte, lui lo prende per un saluto militaresco, "Ehi, sei matto, cosa mi vuoi mandare in Afghanistan? Boh", boh.

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Diario del 23 settembre
"Oggi inizia l'autunno", la butto lì come tutti gli anni e, come tutti gli anni, i clienti presenti ribattono "Ma cosa dici? E' iniziato il 21" e mi guardano come a dire "Si è rimbambito". Ora quando a dirmi così sono i giovani, ai quali probabilmente i maestri e professori non hanno insegnato nulla sull'equinozio, non hanno insegnato a fare i calcoli a mente senza uso della calcolatrice, non hanno fatto imparare a memoria poesie inutili come "Ei fu siccome immobile..." che mi è rimasta incollata in testa da più di cinquantanni, passi, ma quando a farmi questa obbiezione sono dei miei più o meno coetanei m'innervosisco: è successo anche oggi e per poco non perdo un vecchio cliente, che ho maltrattato per la sua ignoranza e testardamente insisteva sul 21 (a proposito, per la precisione, quest'anno per la precessione equinoziale, l'autunno è iniziato il 22 settembre alle 20:44), per fortuna adesso c'è internet e si è dovuto arrendere all'evidenza di quanto scriveva wikipedia, anche se ha insistito a dire "A me a scuola hanno insegnato che incominciano tutte il 21".
Passiamo alle richieste. Un quarantenne si affaccia sulla porta e mi chiede, "Scusi, è vero che hanno ricominciato a fare le musicassette?". Una signora, "Voi mettete le diapositive su cd?". Una ragazzina con madre al seguito "Avete i cd degli One Direction?", "No", "Dove posso trovarli?", "Da Feltrinelli", e la mamma, "Ma mi figlia vuole i cd musicali". Telefonata, "Avete i cd di Moreno?", "No", "Ma li avete finiti o non li tenete?", "La seconda", "E perché? Lo sa che è il rapper più famoso d'Italia?", "Appunto", "Buonasera", "Buonasera".
Anche oggi chiusura con le frasi celebri di Ivano: "Ho di nuovo litigato con mia mamma. Mi ha chiesto lo shampoo, io glielo avrei anche dato, ma lei lo voleva tutto".

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Diario del 16 settembre
Eccolo qui l'ex uomo arancione, ora grigio: effettivamente la trasformazione è ormai completata, "Marino ormai sei tutto grigio", "Eh sì, quando mi vesto di un colore, mi piace avere di quel colore tutto: dal vestiario, al portafoglio, ai braccialetti, alle ... ", s'interrompe e guarda le penne che ho sul banco, ne adocchia una grigia "Di che marca è?"; in realtà della marca non gliene frega niente, quello che gli interessa è il colore, così, dopo quelle arancioni che gli ho regalato qualche mese fa nel periodo arancio, oggi gli do questa per il periodo grigio. "Mi posso aspettare altri periodi?", "Sì, tra qualche mese passo al blu", e così, dopo Picasso e Van Gogh, presto avremo il periodo blu di Marino.
Al telefono Daniele, cliente di Bargagli, fan di musica elettronica, "Gian, hai un cd di Bob Callaghan con un pezzo che parla di un gabbiano triste? E' del 1972 e suonato tutto col moog". "Il gabbiano infelice?, "Ecco, quello", "Non ce l'ho, ma la versione che è andata in hit parade in Italia era del Guardiano del Faro (al secolo Federico Monti Arduini); ma che fai? L'altro giorno mi hai chiesto il cofanetto di Wendy Carlos, hai la discografia completa dei Tangerine Dream e oggi mi passi alla versione per moog di Amazing Grace?", "Sempre elettronica è, se lo trovi dimmelo".

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Diario del 9 settembre
Primattore oggi è Billy: quello degli strumenti a fiato (vedi puntata del Mondo Visto da Disco Club del 3 agosto 2011). Quando lui entra sto facendo ascoltare l'ultimo live dei Crippled Black Phoenix a Maurizio T; la musica lo colpisce subito "Cos'è?", "Questo" e gli passo il libretto, già sapendo che si getterà alla ricerca nei crediti di qualche strumento a fiato; le note non sono molto esaustive, ma la musica gli piace veramente, "Ecco senti, in questo momento ci starebbe perfettamente un sax", ma il sax non parte, cerca la complicità di Maurizio "Non ti sembra che questo pezzo sarebbe stupendo con un assolo di sax o tromba?", ma non lo convince "No, ci sta meglio la chitarra"; faccio una veloce carrellata dell'intero album, niente strumenti a fiato "Porca miseria, sarebbe stato il mio disco dell'anno se ci fosse stato almeno un pezzetto di sax", ovviamente non lo compra, ma quando vede che Maurizio lo prende gli dice "Sentilo bene a casa e sappimi dire se almeno un inciso con uno strumento a fiato c'è, sax è meglio, ma anche tromba e persino clarinetto, flauto no". Maurizio già lo conosce, ma rimane lo stesso sorpreso "Scusa, ma se ti piace tanto perché non lo compri?", "Vedi, io, da ragazzino negli anni settanta, sono rimasto folgorato da Mark-Almond, loro usano in maniera soave gli strumenti a fiato, da allora mi sono posto una soglia d'acquisto: almeno qualche secondo di fiati in un disco ci deve essere", e così dicendo supera, triste per il mancato acquisto, un'altra soglia, quella del negozio. Rientra dopo poco, "Ho visto in vetrina due cd che potrebbero interessarmi, "Trip" dei Caronte e "Girls in Hawaii" degli Everest, me li fai ...", "Billy, cicciollo, hai invertito titolo e autore di entrambi, vattene che non ti sopporto più" e lo sospingo verso l'uscita.

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