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Il Diario di Disco Club Il Diario di Disco Club Diario - Dal 26 al 31 agosto
 

Diario - Dal 26 al 31 agosto Hot

Diario del 26 agosto
Non ci sono più i .... di una volta! Al posto dei puntini potete mettere quello che volete. Oggi io ci metto "barboni". Barboni? Sì, barboni, proprio nel senso di senzatetto. I barboni di una volta, quando passavano la notte sotto i portici davanti alla mia vetrina, se ne andavano al mattino presto, prima che io arrivassi ad aprire il negozio, o, se li trovavo ancora lì, si affrettavano a portare via il loro cartoni ed a pulire, chiedendomi scusa.
Questa mattina già da lontano ho visto qualcosa di strano, il pavimento dei portici, la mia vetrina e il vaso della pianta del bar Verdi erano tutti sporchi di rosso. Un fatto di sangue notturno? Avvicinandomi cauto ho visto a cos'era dovuto tutto quello scempio: ai pomodori. La notte scorsa i barboni dei dintorni, prima di addormentarsi esausti (e ubriachi) davanti alle vetrine dei negozi, si sono affrontati tipo spaghetti western a suon di pomodori (un'intera cassetta di San Marzano). Non solo, hanno dormito fino all'arrivo del barista, che è stato costretto a "disturbarli" con dei calcetti nei fianchi per poter entrare nel suo locale. Io sono arrivato alle otto e per due ore e mezzo mi è toccato pulire la vetrina e la soglia "insanguinate" (togliere i semini spiccicati nel vetro non è stato facile). Ma mi chiedo: perché invece di usarli come proiettili, i pomodori non se li sono mangiati?

Diario del 27 agosto
Continuano i mie rapporti tesi (dopo quelli di sabato scorso con la fan di Zucchero) con le mie quasi coetanee. Entrano due turisti stranieri e di seguito una signora genovese. I primi mi dicono, "Vorremmo la compilation dell'ultimo Festival di Sanremo", "Mi spiace, ma non la tengo", loro dispiaciuti se ne vanno. A questo punto s'inserisce l'anziana indigena, "Ci sono un sacco di stranieri quest'anno a Genova", "E' vero, molti di più degli anni passati", "Sì, ma voi negozianti dovete farvi furbi, non potete perdere quest'occasione, dovete farvi trovare preparati e riforniti", la guardo interdetto "Scusi, ma preferisco perdere una vendita, piuttosto che esportare la musica del Festival", fa marcia indietro "Sì, non intendevo questo, intendevo che i negozi dovrebbero essere aperti", forse non se ne è accorta e glielo faccio presente, "Io sono aperto e lo sono da questa mattina alle 8:30 e dal lunedì al sabato, settimana di ferragosto compresa", lei, trionfante, "Ecco, lo vede, alla domenica siete chiusi!". Vorrei dirle che, se vuole tenere aperto lei alla domenica, le do le chiavi, ma mi limito a cambiare discorso, "Dica signora, cosa desidera?", "Vorrei un biglietto per il concerto dei Buio Pesto".

cd rollingDiario del 28 agosto
Il cambio dischi difettosi ha da sempre provocato problemi, cd o vinili che non funzionavano in casa del cliente e che invece da noi erano perfetti. In questo era un maestro il mio predecessore, regolava il peso della testina sui 2,5 grammi (una specie di aratro), ma la ghiera dichiarava solo 1,5 (peso minimo consigliato all'epoca): "Lo vede (sempre all'epoca, si usava dare del lei anche ai ventenni), la mia testina è regolata perfettamente e il disco non salta, provi a regolare meglio la sua e vedrà che funzionerà". Ma poteva succedere anche questo: dopo aver cambiato il disco ondulato, mi sono sentito dire da un cliente, "Intanto lo so che quello difettoso lo rimetti in vendita"; vinile tirato fuori dalla busta, sbattuto con violenza sul banco e mandato in mille pezzi, davanti alla faccia sbigottita del ragazzo, "Cosa dici, qualcuno sarà disposto a comprare la copertina?".
Oggi a rimanere sbigottito sono stato io. Un anziano vecchio cliente, anche se sempre abbigliato da Easy Rider (infatti gira ancora col suo chopper), mesi fa mi aveva detto che il best dei Rolling Stones che gli avevo venduto funzionava male, oggi me lo porta, "Devi cambiarmelo, salta continuamente in tutti i lettori su cui l'ho provato, guarda come si è rovinato"; effettivamente che sia rovinato non ci sono dubbi, è come se qualcuno avesse passato della carta vetro non solo sul disco, ma anche sulla copertina: probabilmente nel bauletto della Harley-Davidson il cd dei Rolling ha avuto un incontro ravvicinato con qualcosa di contundente (vedi foto a destra). Cosa faccio? Glielo cambio e gli do, anche se l'anno non è ancora finito, il premio faccia di bronzo del 2013!

Diario del 29 agosto
Non ci posso credere, una compagnia di sei giovanissimi, tutti sotto i vent'anni, quattro maschi e due femmine, non solo entrano, ma si avvicinano alla cassa e tirano fuori (tutti!!!) il portafoglio. Cosa mai mi chiederanno? Temo Moreno o qualche altro Amico dotato di X-Factor, ma spero in qualcosa di diverso e di meglio. Qualcosa di diverso è: sei biglietti per il concerto dei Buio Pesto.
A proposito di Moreno, non dite a Giansilvio che oggi alla fin fine una copia del cd del vincitore di Amici l'ho venduta, a una bambina accompagnata dalla nonna; non solo, dei dischi da lui ordinati per ferragosto, oggi ho fatto fuori anche due copie di Max Pezzali e, peggio ancora, ho perso la vendita dei Modà, perché mi sono dimenticato che lui li aveva ordinati e non li ho visti perché ho nascosto la scatola della "vergogna" dietro il cofanetto in vinile dei Black Crowes!

Diario del 30 agosto
Anni fa, una mattina, si presenta in negozio una signora che, dopo aver girato a lungo nel negozio soffermandosi sulle caselle degli artisti più famosi degli anni settanta, con commenti ad alta voce, mi si avvicina "Mio marito li aveva tutti questi dischi, era un suo cliente. Se lo ricorda mio marito?", la domanda mi spiazza "Non so, come si chiama?", "Chiamava, è morto" e mi dice il nome, mi dispiace deluderla e mento "Ah sì, me lo ricordo", lei continua "Adesso vorrei continuare a comprare i dischi nuovi degli artisti che più gli piacevano" e così fa comprando l'ultimo (all'epoca) di Rod Stewart. In realtà non si vede così spesso, ma una volta all'anno fa il suo acquisto rituale. Oggi arriva e fa il suo solito giro, sempre con commenti ad alta voce, tra gli sguardi interdetti dei clienti. Infine mi chiede "E' uscito più niente di Elton John? Mio marito, se lo ricorda?, se lo sentiva quando stava per uscire qualche suo disco nuovo, mi diceva "Chissà se è uscito niente di Elton", venivamo da lei e il cd era appena uscito; e lui non leggeva le riviste, non so come facesse". Guarda caso, tra pochi giorni esce un nuovo Elton John, glielo dico e lei entusiasta "Ha visto? Me lo sentivo anch'io. Anche se, a dire il vero, l'ultimo che è uscito non è che mi piacesse tanto, c'era solo una canzone bella, quella che fa..." - accenna un motivo - "non mi ricordo più il titolo", si arrovella ancora un po', poi rinuncia e saluta. Dopo qualche minuto rientra sorridente "Me lo sono ricordato il titolo, era Just Like Noah's Ark".

Diario del 31 agosto
E' il momento delle donne non più sposate, per fortuna questa volta non una vedova, ma una divorziata. Vi ho già raccontato di quella signora di mezza età che, qualche anno fa, mi aveva portato un pacco con un bel po' di vinili, sia 45 giri sia 33, "Guarda se si possono vendere". Li tiro fuori e, orrore!, mi accorgo che le copertine sono in ottimo stato, ma vuote, perché i vinili sono ammucchiati gli uni su gli altri con la polvere indurita nei solchi e delle righe che li facevano urlare per il dolore, "Mi spiace, ma questi puoi pure buttarli via, sono invendibili; chi è che li teneva in questa maniera?, "E' quello scemo del mio ex marito, nemmeno questi mi ha lasciato; fammi un piacere, buttali via tu". Cosa che faccio, ma mi trattengo alcune copertine, Rimmel di De Gregori, un Battisti, un Simon & Garfunkele e, soprattutto, quella di una giovanissima Catherine Spaak, la più ammirata nel corso degli anni dai clienti.
Oggi si replica, questa volta è un sacchettino, pochi dischi, nessun valore e nemmeno tenuti bene, "Siete interessati a comprarli?", mi chiede la giovane divorziata, la risposta non può essere che negativa "Non valgono niente, sono da buttare", e lei, rabbiosa, "Ecco qui, quell'imbecille si è passato la vita a raccogliere della roba di plastica che non vale niente". Se ne va, ma non mi lascia il sacchetto (forse pensa che io voglia fare il furbo e comprarli per pochi euro), ma intanto non c'era niente di salvabile, nemmeno le copertine.

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