Il Diario di Disco Club
Diario del 28 luglio
Ieri sono arrivate le novità settimanali. Nonostante il periodo estivo sono state sufficienti a farmi cambiare metà della vetrina. Sono uscito fuori ad ammirarla e mi sono reso conto che dovrei cambiare il cartello che avevo scritto qualche anno fa. Ve lo ricordate? Era questo: "Lo so non conosci quasi nessuno dei cd in vetrina, ma è proprio per questo che sono ancora aperto". Ora forse dovrei scrivere così: "Lo so non conosco quasi nessuno dei cd in vetrina, nonostante questo sono ancora aperto". Negli ultimi tempi il numero di nuove uscite settimanali è veramente esagerato ed è impossibile stare dietro a questa massa di musica che si riversa in negozio.
Dopo Gabbani a torturarci con telefonate varie sono stati i fans dei Pirati dei Carruggi. Incomincia all'alba una ragazza, "Buona sera, anzi, no, scusi, buongiorno. Avete i biglietti per lo spettacolo di stasera?", "No, è più di un mese che li vendo, ormai sono finiti. Prevendita vuole dire comprarli prima i biglietti, non il giorno stesso", "Ah, sì, ha ragione. Ad ogni modo, buona serata". Niente da fare, questa confonde il giorno con la sera,
A proposito di concerti, un nostro cliente è stato a vedere il Gezmataz Festival e ha tratto queste conclusioni: "Il jazz dal vivo mi piace anche, ma in disco non riesco a sentirlo, mi fa venire l'abbacchio".
Concludiamo col Pluriespulso. Ieri ha fatto il furbo, si è presentato con una nuova t-shirt (doveva avere un appuntamento galante), ma oggi eccolo qui con la sua Pecora Nera. Cosa devo fare, posso continuare il conteggio o devo ricominciare daccapo?
Diario del 27 luglio
Il primo cliente del mattino, ben prima delle nove, è il Ciondolone. Incomincia a parlare quando è ancora fuori, "Sono sempre io", poi entra, "Scusi, non vorrei disturbarla, ma vorrei farle una domanda"; alé, adesso mi chiede come sta Milva, penso, invece no, "Lei conosce Morandi e Celentano, sa chi sono, vero? I cantanti", "Sì, li conosco", "Bene, mi dica, come stanno?", lo rassicuro, "Bene, stanno bene". Ci vuole poco a fare una persona felice, lui è entusiasta per la buona salute dei due, se ne va quasi saltellando, per quanto glielo permetta il suo fisico, mi affaccio dalla vetrina e lo vedo che prima parte deciso verso destra, poi sterza a sinistra sempre sorridendo e parlando da solo. Domani vorrà sapere lo stato di salute di qualche altro cantante degli anni sessanta?
Sono ancora con la testa in vetrina che ammiro l'esibizione del Ciondolone, quando sento un "Ciao Marcello"; si sono dati il cambio, ora tocca ad Andrea/Marcello (che poi Marcello per lui sarei io). Finalmente dopo decenni si stacca dai Duran Duran, oggi mi chiede Simple Minds e Soft Cell, ma da un po' di tempo gli sta a cuore un'altra cosa: tenermi informato sul suo personale calendario; oggi tocca a: "Marcello, lo sai che il 3 agosto sono vent'anni e sei mesi che sono in manicomio, anzi adesso devo rientrare. Ciao Marcello".
Il Pluriespulso non è più lo stesso, anche la t-shirt Pecora Nera ha già lasciato il posto dopo solo sette giorni a un'altra e per di più anche questa nuova (gliel'ha portata dalla Grecia qualche anno fa il Geometra, ma lui non l'aveva ancora messa). Penso proprio che i 23 giorni del record antico rimarranno imbattuti.
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