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Il Diario di Disco Club Il Diario di Disco Club Diario - Dal 5 al 10 agosto
 

Diario - Dal 5 al 10 agosto Hot

Diario del 5 agosto
Era ormai più di un mese che aveva da parte l'ultimo cd di Gianna Nannini, pensavo si fosse offeso perché avevo parlato di lui sul Diario: mi riferisco a Marino, l'uomo arancione. Eccolo invece spuntare, "Ciao Gian, è un po' che non passo, mi hanno trasferito a Recco", e, accorgendosi del mio sguardo sorpreso, prosegue, "Lo so perché mi guardi così, non sono più arancione. Sono sempre chiuso in officina, mi sembrava inutile vestirmi in quella maniera e allora ho cambiato colore". Ecco la mia sorpresa: al posto dei calzoni e del giubbotto arancio, ecco calzoni e giubbotto grigi, orologio arancio, ora grigio, braccialetti arancioni, ora grigi. Tirando fuori il portafoglio per pagare, me lo mostra "Solo questo non è cambiato"; effettivamente non è grigio, ma nemmeno più molto arancione, forse a causa di un tentativo di cambio di colore non ben riuscito. Mi ricordo di avergli regalato due penne arancioni, dono di un rappresentante, quello stesso rappresentante questa volta me le ha portate grigie: segno del destino? Ovviamente gliele regalo.

 

Diario del 6 agosto
Da qualche settimana sono assidui frequentatori del bar Verdi due settantenni (circa); si siedono al tavolino vicino al mio ingresso e imbastiscono lunghe conversazioni con argomento la musica operistica. A dire il vero a tenere il bandolo è per lo più lui, conosce tutti e critica personaggi famosi nell'ambiente, "Questo ormai è spompato; quello non lo sopporto più, è dovunque come il prezzemolo". Alla fine la signora gli chiede, "Ma tu cosa sei? Tenore o baritono", e lui impassibile "Non si sa ancora". Effettivamente è forse ancora troppo giovane per riconoscere il suo timbro di voce.
Proprio non azzecco più l'accostamento aspetto-abbigliamento/genere musicale. Oggi mi trovo davanti un giovane moderno con t-shirt tipo-punk; mi chiederà qualcosa dei Green Day o dei Gogol Bordello, penso, e invece: "Avete qualcosa di Raoul Casadei?".
Ecco che ritorna il "nipote" di Marianini (quello che aveva messo un armadio davanti alla finestra dell'ufficio, per evitare di essere colpito dai raggi solari), "Ciao, sono stato via due settimane, per questo non sono passato prima a ritirare i due cd dei Traveling Wilburys che ti ho ordinato", "Non c'è problema, eccoli". Li prende e mi dice, "Domani li porto a vendere alle bancarelle di piazza Banchi", non capisco "Perchè?", "Adesso vado a casa e li registro sul computer, poi non mi servono più", "E se ti si rompe il computer?", "Ho pensato a tutto, ho due hard disk interni e due esterni, li passo su tutti e quattro. Sarò sicuro, no?", "Mi sembri come quelli che per tenersi su i calzoni, usano sia la cintura, sia le bretelle", "Sì, ma devo stare tranquillo, ho registrato ottantamila canzoni, non posso perderle".

Diario del 7 agosto
I miei clienti tipo di una volta (quelli che mi facevano scoprire nuovi artisti, perché erano informati di ogni novità musicale) sono stati sostituiti da tutta una serie di "non clienti", decisamente più in là negli anni e un po' "ignoranti" musicalmente. Oggi uno di questi non giovani mi dice "Ho sentito in un film una canzone di Lucio Dalla, ma non la trovo; s'intitola Felicità, mi può aiutare lei?". Non posso esimermi, il negozio è vuoto e la richiesta gentile. Come al solito youtube, wikipedia e allmusic vengono in aiuto e, dopo qualche minuto di ricerche, arriva la risposta, "Non lo trova, perché era un 45gg, però posso ordinarle questo cd: è una raccolta che lo contiene". Pensavo di renderlo contento, invece vedo che non è molto convinto "Vede, io non ho il lettore cd, ho solo il mangiacassette. Non potrebbe registrarmelo?".
Altri due, questi un po' più giovani, vengono a ritirare due cd di Emmylou Harris, di cui sono accaniti fans. Prima di uscire il marito mi chiede, "Ma, voi comprate mica i vinili, quelli antichi?", antichi mi lascia un po' perplesso, non vorrei che fossero dei 78 gg, ma lui mi rassicura, "No, sono 33 gg", "Il negozio dell'usato, li prende; ne avete tanti?", "Eh, sì - sempre lui e, guardando la moglie per approvazione – saranno diciotto, forse addirittura venti". Sarà per questo che non me li ricordavo come clienti degli ultimi quarantanni?

Diario del 8 agosto
Giornata di delusioni. Squilla il telefono, "Discooocluuuub", "Pronto, è Disco Club?", ""Ehh", "Ma quello di via San Vincenzo?", "Perché? Ne esiste un altro?", assolutamente indifferente alla mia domanda continua "Senta, sto cercando qualche cd di Ottmar Liebert", a questo punto interessato (ne ho in negozio uno da almeno quindici anni) "Ne ho appunto uno", "Oh finalmente! Non riesco a trovare niente, eppure è famoso, fa musica da quando ha sette anni e adesso ne ha cinquantaquattro, pensi che per trovare gli spartiti ho dovuto farmeli mandare da un mio cugino che abita a Zurigo. Mi fa un piacere? Mi legge i titoli delle canzoni?", lo faccio col mio inglese assolutamente incomprensibile e alla fine il teorico cliente mi lascia con "Controllo e poi la richiamo".
Dopo non molto, di nuovo il telefono, "Discoocluub", questa volta un po' più gentile, magari è quello di prima, invece no, è una voce strana "Avete qualcosa di Gianni Togni?", ho capito, è il solito spiritoso che mi fa lo scherzo avendo letto quello che ho scritto qualche mese fa e rispondo "Nooo", anche se in realtà ce l'ho, ma l'altro continua "Niente, nemmeno una raccolta? A me interessano tre canzoni", mi viene il dubbio che sia una telefonata vera, prendo tempo e alla fine gli leggo i titoli del cd che ha il record di permanenza in negozio (batte anche Liebert); quello "Beh, ne manca una solo. Passo più tardi a vedere". Mi frego le mani, in un colpo solo posso fare fuori due residuati storici.
Telefono, ci siamo, "Disco Club" (gentilissimo), "Pronto, è Disco Club, quello di via San Vincenzo? - (non ci sono dubbi è quello di Ottmar) - "Senta mi rilegge i titoli?" (belin, ma questo è proprio di coccio); glieli leggo e alla fine lui "Guardi penso che passerò in giornata".
Ore 19,00, chiudo e Ottmar Liebert è sempre nelle offerte decennali a cinque euro e Togni è sempre fedelmente attaccato al suo espositore.

Diario del 9 agosto
Torna il signor Mario, quello dei Firehouse (i pompieri del dixieland): "Belin, ma lo sa che ho preso un pacco, l'ultimo cd che ho comprato dei Firehouse fa schifo, non sembrano nemmeno loro (e infatti non lo sono), invece di quella musica allegra da banda jazz, questi sono noiosi, un gruppo moderno, sembrano Beethoven".
Un cliente invece mi chiede se ho tre cd dei Beatles, "Sì, ci sono tutti", "Non sono per me, sono per un mio amico. Sono di quelli vecchi anni sessanta, vero?".
Un altro vuole i Rolling Stones, "Mi dai il cd del concerto ad Hyde Park?", "E' solo in dvd", "Ma no, ho letto che è uscito anche in cd", "Ma quale? Quello del 1969?", "Ma cosa dici! Quello di luglio di quest'anno", "Non ti sembra un po' troppo presto?", "Ma figurati, ti ho detto che è uscito", "Facciamo così, se lo trovi portamelo, che io te lo pago il doppio".
Tutti nomi altisonanti: Beethoven, Beatles, Rolling Stones. Facciamo filotto con l'ultima richiesta; una signora sui quaranta, "Ce l'ha Gam Gam Style?".
Vi devo gli aggiornamenti promessi sui personaggi abituali. Incominciamo dal pluriespulso, detentore anche del record di maglietta più indossata. Si aggira sempre nei dintorni, un po' al bar, un po' davanti alla vetrina, assicurando tutti "Questa volta non rientro più". La t-shirt è sempre quella della Sun Records, però quella grigia; non ho la certezza, ma, facendo un po' di conti, mi sa che anche questa è sulla strada del record, anche se si nota meno per il colore. L'amico Filippo mi fa notare una cosa "Hai visto i jeans?", "I jeans?", "Sì i jeans. Sono sempre gli stessi dall'epoca del tentativo di record della prima maglietta, quella bianca", "Scusa, ma questo significa almeno quarantacinque giorni consecutivi", "Esatto, vi siete persi nel guardare la t-shirt perché è più evidente, e non vi siete accorti che il vero record lo hanno fatto i jeans!".
U megu invece in questi giorni è un po' nervoso. Vi ho già detto della sua passione per le donne in divisa, ora ne ha avvistata una che staziona in via XX Settembre vestita da controllore dell'AMT, sta cercando disperatamente di farsi dare una multa da lei. "E' una biondona, l'ho vista lì insieme a un collega e ho pensato che volesse salire su un autobus per controllare i biglietti, allora sono corso alla fermata e sono salito sul primo bus, le siamo passati davanti, ma lei non è salita, allora sono sceso e ne ho preso uno che tornava indietro, di nuovo davanti a lei, ma niente; l'ho fatto quattro volte e non è mai salita, ma ti sembra giusto? Non ci sono più i controllori di una volta".

Diario del 10 agosto
Giansilvio Balduzzi
Eccomi di nuovo qui dopo quasi otto mesi. Mio fratello ha voluto fare cinque giorni di festa e allora mi tocca sostituirlo. Lui pensa che entrerà poca gente e quindi io, secondo il suo modo di ragionare, farò pochi danni. Gli dimostrerò il contrario. Per fortuna ho fatto ancora in tempo a farmi mandare dal fornitore quei dischi che, sempre secondo lui, a Disco Club non vendono, ma io gli farò vedere che non è vero. Da questo pomeriggio quindi potrete trovare anche da noi Emma, Fedez, Gué Pequeno, Modà, Nitro, Max Pezzali e persino il tanto "odiato" Moreno". Non li metto in vetrina, perché quegli esaltati intellettualoidi bolscevichi dei suoi accoliti a Natale hanno minacciato di tirarmi in testa una miniatura della Lanterna, se non li toglievo immediatamente dalla vetrina, ma vedrete che ..... scusate, ma devo lasciarvi, è entrata una ragazza, carina, che vedo ha in mano un curriculum ... l'ho sempre detto a mio fratello che servirebbe una bella presenza dietro la cassa.

 

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