Il Diario di Disco Club
50 anni dopo
23 giugno 1974 – 23 giugno 2024
23 giugno 1974. Un ragazzo compie oggi 27 anni, è domenica, potrebbe anche dormire di più, ma non è mai stato un dormiglione. Si alza presto come quando va a lavorare in banca, la BNL, lo fa da tre mesi e mezzo. Non era il massimo per lui entrare in banca, ma l'hanno assunto al primo tentativo e lo stipendio è molto buono: il suo primo è stato di 219.000 lire, suo padre, ferroviere da 35 anni, prende solo 21.000 lire più di lui. Si prepara, scende la scala a chiocciola di 97 scalini e raggiunge l'atrio della stazione Brignole per comprare nell'edicola della signora Novella il numero settimanale di Ciao2001. La musica è la sua passione e da un anno ha messo su una rivista, Pop Records, finanziata da Carlo proprietario di Disco Club, dove trascorre un bel po' di ore alla settimana, anche perché ci lavora la sua fidanzata (da un anno, tra qualche giorno) Franca, che oggi lo raggiungerà per festeggiare il compleanno. Ovviamente la torta l'ha fatta mamma Piera ed è la preferita del ragazzo: la zuppa inglese!
In attesa dà un'occhiata alla rivista. Copertina dedicata a John McLaughlin, gli piace, ma non tanto da comprarsi un disco, è un po' troppo jazz per lui; cerca ispirazione nelle classifiche, in realtà guarda solo l'inglese, cinque album li ha già, ovviamente Dark Side che da oltre un anno è il più venduto da Disco Club, Tubular Bells, Selling England, il best di Simon & Garfunkel e Cat Stevens col suo Buddha and the Chocolate Box, che però lo ha un po' deluso, non all'altezza di Tea e Teaser. A scandalizzarlo è la presenza al quarto posto della classifica italiana dei 45giri di Anima mia dei Cugini di Campagna, quattro buzzurri con una voce insopportabile. Deve chiudere la rivista, è chiamato a tavola.
23 giugno 2024. Un ex ragazzo compie oggi 77 anni, è domenica, potrebbe anche dormire di più, ma non è mai stato un dormiglione, per giunta si sa che da anziani ci si sveglia prima. "Io vado in banca/ stipendio fisso/ così mi piazzo/ e non se ne parla più", cantavano i Gufi, stigmatizzando il mito culturale del decennio. Il ragazzo non ha dato loro retta, ha lascito la banca ed ha scelto di fare il dischivendolo da Disco Club, prima a Santa e poi a Genova. A parlarne (e a pagarne le conseguenze) è così l'ex ragazzo che continua a passare sei giorni della settimana in negozio! Lì le cose non sono molto cambiate, mobili, insegna, bar Verdi come vicino, i clienti che hanno resistito e sono invecchiati insieme a loro (ex ragazzo e negozio), uguale anche il disco più venduto, Dark Side e la torta di compleanno, la zuppa inglese (adesso la fa Franca). Ancora peggio, accende la tv e chi vede cantare? I Cugini di Campagna e sempre la stessa canzone, Anima mia!
L'ex ragazzo ringrazia tutti quelli che gli hanno fatto gli auguri e che glieli faranno nelle prossime ore.
Richiesta del giorno
Signora anziana al telefono, "Comprate dischi d'arredamento?". Non capisco, "Intende dischi usati?", "No, io ho parecchi dischi di opere e di sinfonie...", la interrompo "Mi spiace, non teniamo musica classica", lei "No, non da sentire", "In che senso?", "Vede, io sono stata in un locale e sui muri c'erano dei dischi. Le mie sono belle copertine di opere". Insomma la signora voleva venderci i dischi non per sentirli, ma per arredare. Lascio a voi immaginare la mia risposta.
Ecco direttamente in negozio un anziano. "Avete cd di Catherine Spaak?". "No, non si trovano", lui non si rassegna "Ma ho visto che usati si trovano", "Provi di là nel nostro reparto usato" guardo l'ora, è sicuramente ancora chiuso, aggiungo "Apre tra venti minuti", Lui "Non posso aspettare, sono di passaggio", lo rassicuro "Tranquillo, non è il solo".
Catherine Spaak mi fa venire in mente che in realtà avevamo esposto un suo lp fino a sei anni fa, solo la copertina. Una signora aveva portato un pacco di dischi che erano (stati, l'ho scoperto dopo) del marito. Il problema è che le copertine stavano da una parte e i dischi uno sull'altro da un'altra, ovviamente tutti rigati e inascoltabili. Lo faccio presente alla signora "Mi spiace, ma non possiamo comprarli, sono invendibili". Lei parte con una filippica contro il marito (ex) "Quell'imbecille, manco questo mi ha lasciato. Me lo fate un piacere, li buttate via voi? Non ho voglia di riportarli a casa". I vinili li buttiamo, qualche copertina la salviamo e la usiamo d'arredamento (belin, se mi sente la signora di prima...), tra questi uno di Catherine Spaak. Un amico cliente si innamora di questa copertina, ogni volta che passa mi chiede di vendergliela, resisto per almeno un anno, poi decido di regalargliela e lo rendo felice, tanto che prima di uscire mi lascia 100 euro sul banco!!!
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