Stampa
PDF
 
Il Diario di Disco Club Il Diario di Disco Club Diario - Dal 29 luglio al 3 agosto
 

Diario - Dal 29 luglio al 3 agosto Diario - Dal 29 luglio al 3 agosto Hot

non ferieDiario del 29 luglio

Ormai è un ritornello quotidiano: "Quando chiudi?". Ovviamente i clienti non si riferiscono alla chiusura "totale" (almeno spero), ma a quella d'agosto. Allora ribadisco: non chiudiamo per ferie dal 1973. Per sicurezza ho messo questo cartello in vetrina. Domani qualcuno me lo chiederà ancora?

Diario del 30 luglio
L'età è simile, poco meno di settantanni il primo, poco più di sessanta il secondo, l'aspetto è opposto, elegante nel suo abito di lino color panna, camicia in pendant, non un capello fuori posto il primo, molto casual con calzoni alla zuava, grosso zaino sulle spalle e lunghi capelli arricciati dai lati alla Sor Pampurio, il secondo. Lo scontro è quasi inevitabile. L'elegantone entra e tira fuori il mobile contenente i vinili di classica e jazz usati, bloccando quasi completamente l'ingresso; al woodstockiano non interessano quei generi e vorrebbe passare oltre, ma non riesce a infilarsi nel piccolo spazio lasciato libero dal carrello estratto dall'altro; dopo una trentina di secondi di attesa, visto che quello non sembra accorgersi della sua presenza, biascica un "Vorrei passare", l'altro non apre bocca, ma sdegnosamente con la mano gli fa segno che gli ha lasciato lo spazio (non più di dieci centimetri), "Non ci passo" dice l'hippie, ma l'altro non lo considera, allora con molta fatica e uno sguardo d'odio, s'infila (zaino compreso) nello stretto pertugio e si avvia verso la casella dei Clannad; cerca il primo, ma non ce l'ho, allora se ne va, questa volta senza fatica, perché il mobile è rientrato al suo posto ed anche il gagà abbandona il campo con un gelido "Buongiorno".

Lotta di classe da Disco Club, ma conclusa con uno zero a zero: nessuno dei due ha comprato.
">

Diario del 31 luglio
Il mondo si è rovesciato anche da Disco Club, una volta ci si lamentava dei giovani maleducati, sempre col telefonino in mano a rompere le scatole per strada, nei bar, sugli autobus, oggi in negozio un ultrasettantenne viene interrotto, mentre mi parla del suo gruppo preferito, i Firehouse, dal suono del suo cellulare: "Pronto, o ciao Lidia, come va? Io così così, ho fatto le analisi e ho dei valori sballati; il dottore mi ha messo a dieta, no tranquilla niente di preoccupante, posso mangiare tutto tranne il pane, la pasta, i dolci, la carne, i formaggi,... la frutta? sì, ma non troppa, contiene lo zucchero". Finite le disquisizioni a voce alta (anche qualcosa di più) sulla salute, sempre senza spostarsi dal banco, continua con quelle personali: "Ah, guarda, tra Arturo e Giuliano c'è un abisso, tra l'altro la moglie di Giuliano a me è sempre sembrata una di ... sì, insomma, ci siamo capiti...". Ogni tanto sembra di essere arrivati al momento dei saluti, ma poi si riparte, qualche altro pettegolezzo, un invito a un pranzo rifiutato, "Eh no, voglio rispettare la dieta!", e finalmente dopo un quarto d'ora, il definitivo "Ciao, ci sentiamo".
"Problemi di salute?" gli sbatto lì, per fargli capire che ci ha massacrato con la sua telefonata. Lui allora mi da un'occhiata come a dire "Guarda questo ficcanaso che è stato a sentire quello che dicevo" e se ne va a mani vuote "Ci vediamo quando mi servirà qualcosa".

Diario del 1 agosto
Inizia il mese più caldo dell'anno (riscaldato ulteriormente dall'allarmismo di telegiornali e carta stampata) e, come si suol dire, i matti sono tutti in giro; infatti ecco sbucare dopo anni che non si vedeva uno strano personaggio. Anni fa entrava in negozio (abbigliato da piccolo Balilla un po' cresciuto) col Secolo d'Italia, me lo apriva davanti agli occhi per farmi vedere i titoli della prima pagina, mi lanciava uno sguardo truce da ss e ci lasciava, per ripetere la scena sul primo autobus su cui saliva: lo percorreva per intero andata e ritorno col suo giornale aperto rivolto verso i viaggiatori. Ieri è apparso all'improvviso vestito di tutto punto da parà, "Chi non ama i paracadutisti?" ci chiede, non ottiene un gran successo e allora passa a un più mite "Chi mi da un euro?", silenzio. Oggi riappare, non capisco bene da cosa si è vestito, ma stranamente mi fa una domanda appropriata "Avete ancora dischi in vinile? Mi interessa Dark Side dei Pink Floyd", non guardo nemmeno se c'è "No, è finito", "Se ti arriva me lo tieni?", "Certo". Si avvia col suo passo marziale verso l'uscita, si ferma di botto e con uno sguardo magnetico dice, "Mi hai riconosciuto?", sto per rispondere "Come no, sei il paracadutista", ma lui mi anticipa, "Sono il vigile dell'Apparizione". Domani come si presenterà?

Diario del 2 agosto
"Ciao amico", eccolo di nuovo quello che pochi giorni fa mi aveva rassomigliato al cantante dei R.E.M.; oggi ciocca più del solito, parte con un monologo, "Nel 1994 ci hanno portato via una casa in corso Sardegna, nel 1992 un garage, nel 1992 una macchina e dopo una villa a Davagna, ce l'hanno con noi, anche mia sorella non ci riconosce, eppure la mamma prende milleottocento euro di pensione, non è mica poco; ce l'hanno con noi e tutto è incominciato vent'anni fa quando mi sono fatto male a questo braccio, vanno indietro pur di trovare un cavillo, dieci anni, cento anni, mille anni, non è mica giusto. Quanto rompe la mamma, vuole che faccia delle domande, ma se lei rompe non ne faccio più di domande, preferisco andare ai mercatini rionali, mi danno venticinque euro al giorno, intanto non serve a niente fare delle domande. Ma quanto rompe la mamma!". Finito lo sfogo si allontana, ma non troppo, gira l'angolo e si presenta nel reparto usato, ripetendo al malcapitato Lorenzo la tiritera. La conclusione è diversa, chiede "Tua mamma rompe?", e Lo "No, è tranquilla", lo guarda interessato e gli propone "Potremmo scambiare le mamme?".
Sono sulla porta e vede spuntare un altro dei matti estivi, faccio per rientrare, ma troppo tardi, m'inchioda con "EHI, dove vai? Dove sono i miei tre cd?", "Veramente sono solo due, quello dei Public Enemy non si trova", "Non si trova? Boh, scaricamelo", "Non si può", "Come non si può?", "Ci sono i diritti d'autore, la Siae", "La SIAE! Ma cosa dici non esiste più da vent'anni. Fatti furbo, lo fanno tutti, batti lo scontrino e tutto è a posto, mica vado a denunciarti, a dire che non è originale; boh, fatti furbo. Senti, non darmi nemmeno Jerry Lee Lewis, dammi solo i Sex Pistols". Paga e spero se ne vada (sono quasi le sette), invece no, "Faccio un giro" e parte dal primo scaffale commentando con "Boh, e chi lo conosce?", Boh, e chi è questo", "Boh, ma che roba è?"; finalmente nell'ultimo qualcosa attira la sua attenzione "Ehi, fammi sentire questo", mi mostra un cd dei Redskins, "Mettilo su, intanto io vado al bar, perché se non corro subito in bagno, me la faccio addosso". La canzone finisce, spengo l'impianto, spengo le luci e lui ritorna, "Boh, è già l'ora? A guardare tutti i tuoi dischi, mi sono venuti gli occhi da piccolo topo da biblioteca. Va be' torno un'altra volta". Spero proprio di no, chiudo e, quando passo davanti al bar, vedo che è seduto a un tavolino: fuma, legge il Secolo e parla da solo. Mi vede e mi urla dietro "EHI! Andiamo a vedere il concerto .....". Non saprò mai chi voleva portarmi a vedere, ho allungato il passo e ormai sono in fondo ai portici.

Diario del 3 agosto
Per un attimo ho pensato che qualche buontempone mi avesse cambiato l'insegna e l'avesse sostituita con un'altra con la scritta "cartoleria". Perché? Allora, la prima cliente mi dice "Voglio fare delle stampe", subito dopo una un'altra "Vorrei comprare una penna".
Giornata al femminile, dopo queste prime due tocca a due giovanissime. Una entra e si aggira per un bel po' tra gli scaffali, non capisco se è interessata o disorientata, le chiedo "Se cerchi qualcosa, dimmi pure", "Sì, cerco un cd di Enrique Iglesias". L'altra punta decisamente verso la cassa e mi chiede "Le serve una ragazza?", rimango interdetto, certo le è andata bene che dall'altra parte del banco non ci fosse Giansilvio, mi limito a dirle, "A molti miei clienti servirebbe una ragazza".
Chiusura alla grande con una signora ottantenne, "Mi aiuta a trovare una canzone intitolata Les neiges du Kilimanjaro? L'ho sentita in un film". Non so cosa sia, provo a trovargliela; eccola su youtube, è di un certo Pascal Danel. "E' questa signora?" e faccio partire il video; "Sì, è proprio questa!", esclama raggiante e parte a cantarmela, sovrapponendosi al cantante. Il problema è che la sa proprio tutta, tre minuti e quindici secondi di canzone, e, alla fine dell'esibizione, minaccia di tornare a vedere se il cd è arrivato.

Recensione Utenti

Nessuna opinione inserita ancora. Scrivi tu la prima!

Voti (il piu' alto e' il migliore)
Giudizio complessivo*
Commenti
    Per favore inserisci il codice di sicurezza.
 
 
Powered by JReviews

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna

Login