Il Diario di Disco Club

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Diario del 12 giugno
Tutto bene? Qualcuno ha preso l'autobus a San Martino? Non sono volati schiaffi mortali? Alle nove in punto il tavolino davanti al negozio era occupato da lui, lo schiaffeggiatore mortale. Oggi è tranquillo, parla al telefono, ma senza minacce, anzi direi remissivo. Quando saluta capisco perché, era la moglie. Mi sa che in casa a menar le mani non sia lui. Subito dopo arriva quello che ha commissionato il pestaggio, non riesce a contattare la vittima, per attirarlo nell'agguato, "Lo chiamo e non risponde oppure è occupato", l'altro "E non vedi dove è?", "No, non risponde", "Ma io ho un telefono satellitare e vedo dove è quello che chiamo". Confabulano a lungo e alla fine il numero della vittima passa al telefono satellitare del Vendicatore, che penserà lui a chiamarlo e individuarlo, si informa "Che voce ha? Giovanile?", "Boh". Concludono dandosi appuntamento a domani mattina. Vi tengo informati.
In negozio è il momento dei foresti (nel senso genovese di stranieri, cioè fuori dai nostri confini). Entra una male in arnese, non giovane, che parlotta continuamente, guardando tutti gli scaffali. Prima quello della musica indie, poi le novità, passa ai vinili e si avvia verso il fondo incontrando nel suo cammino metal, punk, soul, blues e infine jazz, continuando a commentare nella sua lingua misteriosa. La seguo con lo sguardo per paura che col suo deambulare imbelini per terra o nella sua borsa, qualche disco. All'improvviso un urlo mi fa girare verso l'ingresso. Altra foresta, questa alta e robusta, bionda con una pettinatura eccentrica, mi guarda bellicosa e ripete l'urlo "Tricologo". In negozio, a parte la deambulante ciarliera, siamo in tre, tutti pelati, ce l'avrà mica con noi, vorrà proporci un qualche trattamento per i nostri capelli? Mi ricordo che al numero 4 c'è un centro tricologico e cerco di spiegarglielo, ma questo la fa arrabbiare ancora di più, urlando "Na, na" se ne va. Mi rigiro verso la prima, che continuando nel suo soliloquio si avvia verso l'uscita. M'insorge un dubbio, ou, non saranno mica state d'accordo per fregarmi qualche cd? La seguo fuori, no, non è scappata, è lì che parla con i dischi in vetrina...

Aggiornamento sulla spedizione dello "Schiaffo Mortale".
Questa mattina, poco dopo le nove, sento qualcuno seduto al bar al tavolino confinante con la mia porta che parlotta, nessuno risponde e a un certo punto sento distintamente un "testa di cazzo". Incuriosito esco a guardare, è il mandante che biascica da solo; lo schiaffeggiatore non c'è e non si vede in tutto il giorno.
Delle due una, o è un ciarlatano, o lo schiaffo mortale lo ha preso lui!

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Diario del 10 giugno
Il bar Verdi, nostro vicino dal 1965, ha cambiato i tavolini esterni. Non so se dipenda da questo, ma negli ultimi tempi ci sono nuovi avventori. Giovedì uno di questi riceve in quello proprio davanti a noi un amico a quanto pare anche lui dedito all'agricoltura. Parla a voce alta e quindi sentiamo tutto il dialogo. Parlano di qualcuno che ha fatto uno sgarbo all'amico e lui gli da un consiglio, "Se fossi in te gli darei uno schiaffo mortale".
Venerdì è di nuovo lì. Questa volta intercetta altri due nuovi avventori. In un attimo scopre tutto di loro, soprattutto del più giovane, "Di dove sei?", "Di Matera", "Anch'io sono originario di lì, che bel clima secco e non umido come qui", l'altro conferma "Pensa che giocavamo a pallone con 43 gradi e non una goccia di sudore", il nostro ribadisce "L'anno scorso a Genova erano 43 gradi (n.d.n. che vuol dire nota di negoziante, mai stati a Genova, ovviamente all'ombra, come dice wiki) e a Torriglia 38, sudavi anche a star fermo". Poi indaga sul lavoro "Cosa fai?", "Lavoro come saldatore in un cantiere navale", lui entusiasta "Anche io (ma non era contadino?), da quanto sei lì?", quello "Da 15 anni", lui, cha ha più o meno 30 anni di più "Io da 10". Passano all'ambiente di lavoro e ai capoccia stronzi, lui, pronto, "Bisognerebbe dargli un bello schiaffone!", mortale questa volta è sottinteso.
Eccoci a sabato, altro giro, altro schiaffo. Parla con un amico e cambia di nuovo mestiere, fabbro. A quanto pare deve dei soldi a un ferramenta, gli serve una serratura, ma il ferramenta gli dice "Prima paghi e poi ti do la serratura". Pazzo, non sa con chi ha a che fare. "Lui non mi deve dire quello che devo fare non può dirmi tu mi devi dare 100€ se no non ti do la serratura. Gli do uno schiaffone che lo ribalto". Passa un nostro cliente che, a sorpresa, lo conosce, e che si era reso protagonista di un episodio manesco (ecco il contatto tra i due!), nel reparto usato aveva rifilato un pugno (per fortuna non mortale) a un altro che lo aveva invitato a lasciargli il posto in negozio (eravamo in tempo di covid). Questi si lamenta perché qualcuno lo ha denunciato (lo avrà preso a pugni?): il nostro eroe si propone subito, non gratuitamente, "Dimmi chi è e ci penso io", l'altro prende tempo, sorpreso anche dalla richiesta pecuniaria, "Non so...", "Fammelo vedere sul telefonino", "Non ce l'ho", "Dove lo trovo adesso", "Adesso non so", "E quando e dove?", l'altro, non sapendo come uscirne fuori, spara "Lunedì mattina alle 9, alla fermata dell'autobus di San Martino", "Bene, allora ci vediamo lì, se sei d'accordo, altrimenti togliti dai piedi, se no ti do uno schiaffone". Commentando poi l'accaduto con il suo amico che era rimasto lì per tutto il tempo "Sta a vedere che adesso mi tocca di farmi un altro anno dentro per colpa di questo coglione".
Mi sento di darvi un consiglio, domani mattina non prendete l'autobus a San Martino, potreste beccarvi uno schiaffo mortale che non era indirizzato a voi.

Da Wiki: il 6 settembre 1949 e il 5 luglio 1952 venne registrata dalla stazione meteo di Genova Università la temperatura più alta della serie storica ultrasecolare dell'osservatorio meteorologico del capoluogo ligure: +37,0 °C.

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Diario di lunedì 5 giugno
Oggi finalmente c'è stato un rinnovamento di clienti, non i soliti rompipalle e pluriespulsi!
Il primo entra alla 8.52, "Posso?", effettivamente lunedì mattino alle 8.52 non ci sono molti negozi aperti; "Prego", "Ho bisogno di aiuto, mi serve la discografia completa di cinque gruppi", bene, questo fa sul serio. Mi spiega cosa vuole, "Discografia, foto, partecipazioni, titoli canzoni...", lo stoppo, "In che senso?", "Mi dovrebbe stampare tutte queste notizie dei gruppi che adesso le elenco", secondo stop, "Lo sa che esiste wikipedia?", "Ma io non ho una stampante", "Guardi, a 100 metri da qui c'è un negozio che le vende".
Telefono, "Discooocluuub", "Ho ordinato un disco e dovevo venirlo a prendere questo pomeriggio", questo, quindi, non è un nuovo cliente, prosegue, "Non ce la faccio, ma, mi dica, come vi chiamate e dove siete?". Cliente nuovissimo e già in sintonia con lo spirito del negozio.
Altra new entry. "Mi piace il brano Disclosure. E' possibile inciderlo su 45giri?".
Entra uno sbullonato con t-shirt degli Iron Maiden. Forse questo è già passato da noi, sentiamo cosa vuole, "Dammi una compilation dell'estate 22 da ballare". No, non è passato.
Arridateci i nostri soliti rompipalle!!!

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Diario del 18 maggio
Giovedì, è il giorno dell'arrivo delle spedizioni, pacchi su pacchi e in aggiunta il Matematico, che s'intromette in ogni cosa e discorso. Stiamo quasi per liberarcene, quando sento una voce dall'esterno del negozio "E' permesso?", in genere è Quasimodo che annuncia le sue entrate con "Posso entrare?", ma questa non è la sua voce, direi che è una donna, non rispondo e non entra nessuno. Dopo qualche minuto, mentre il Matematico annuncia la sua uscita, ecco una signora, mascheratissima, che mi chiede se possiamo procurarle un cd di Bregovic, la rimbalzo a Dario, che gentile come al solito la invita a seguirlo al suo computer per la ricerca. Lo segue, ma subito si ferma "Scusi devo uscire un attimo, soffro di claustrofobia". Esce e rientra subito, Dario "Quale disco cerca?", lei "Non so il titolo" e parte con una filippica sul marito, al quale piaceva quel cd, e figlio, che glielo ha perso; Dario "Si ricorda la copertina?" e gliele mostra sul computer, niente da fare; il Matematico era in agguato e non si perde un'occasione del genere, si prodiga di consigli, il suo preferito è Ederlezi, ma la signora punta su un altro, che però non è in catalogo; Dario glielo dice e lei "Me lo ordini!", Dario ribadisce "Non è possibile, è fuori catalogo", lei, scandalizzata, "Come non è possibile?!?", ecco di nuovo il Matematico con una lunga spiegazione di come i dischi finiscano fuori catalogo e non siano più ordinabile. Alla fine la convince a ordinare il suo preferito Ederlezi, Dario le fa l'ordine e le chiede i suo i dati per avvisarla all'arrivo del cd. "NOOO!", grido di dolore, "Vorrà mica mettere il mio nome sul suo computer?", Dario "Mi servirebbe per avvisarla col numero del telefono", "Io non rispondo a numeri sconosciuti", Dario "Le mandiamo un messaggio sul telefonino", altro urlo di dolore, "TELEFONINO? Io non ho un telefonino e mai lo avrò", ecco pronto il falchetto Matematico, "Nemmeno io lo avevo e non volevo prenderlo, poi sono stato costretto dal Covid", di lì parte una lunga disquisizione sui tempi moderni e sui ragazzi di adesso, alla fine il matematico dice "Sa cosa penso io? Non hanno intelletto, manca la cultura, e sa cosa le dico ancora? Non ci sono più insegnati bravi (non come lui professore alla facoltà di matematica), qualche sberla dei genitori e qualche bocciatura in più". Non ce la faccio più, per non espellere oltre a lui la vedova (penso che il marito abbia scelto una dipartita volontaria), me ne vado io. Torno dopo dieci minuti, ma già sulla porta sento i due che continuano ad avercela coi giovani, non ce la faccio, vado di nuovo via. Altri dieci minuti rientro e, sorpresa, la vedova è andata via e Dario sta cazziando il Matematico per il lungo dialogo con la signora, "Ma non hai visto che è matta?", lui "No, io l'ho trovata una persona intelligente".
p.s. Dario, come al solito, le ha chiesto di darle un nome, poteva dargliene uno fasullo, come ha fatto una volta un cliente.

Ederlezi: Time of the Gypsies - Goran Bregović, Emir Kusturica - YouTube

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Diario del 3 marzo

Entra una banda di ragazzi, pensavo già a nuovi potenziali clienti. In realtà uno solo guarda i vinili, gli altri dopo un po' escono. Rimane solo uno a tenergli compagnia, che incuriosito gli chiede, "Cosa te ne fai di questi cosi?"
Signora in cerca di regali, le chiedo cosa sente il destinatario del dono, lei "Mah, non so, credo Ramazzotti e i Mazziskin".
Entra di corsa un ragazzone urlante, si rivolge a me e Andrea, "Ti ricordi quella sera al Carmine quando venne Hendrix? C'eravamo noi (io, lui e Andrea) e don Gallo". Io non me lo ricordavo, ma lui, essendo giovane, ha una memoria migliore della mia.
Signore in cerca di un cd di Nicola Di Bari "E' per mio padre. A 89 anni si è fissato con questo cantante". Non lo abbiamo e lo rimbalziamo a Fabio nel reparto usato. Dopo poco torna, "Lo ha finito ieri e sapete a chi l'ha venduto?", "No", "A mio padre! Quell'uomo è più sveglio di me".
Siamo in chiusura ed entra un cliente al telefono. "Adesso mi fa perdere tempo questo" penso (è quasi l'ora inderogabile della chiusura). In realtà no, prende la corsia di sinistra incominciando ad alzare la voce contro il suo interlocutore, in fondo nel reparto jazz il tono aumenta, imbocca la corsia di destra, ci passa davanti ed esce, sempre urlando. Siamo salvi, usciamo anche noi.
p.s. Di Hendrix ho trovato solo le immagini di Roma, niente Genova...

https://www.google.com/search?q=hendrix+in+concerto+a+roma+1968youtube+-+Cerca+con+Google&oq=hendrix+in+concerto+a+roma+1968youtube+-+Cerca+con+Google&aqs=edge..69i57j0i546l3.11975j0j9&sourceid=chrome&ie=UTF-8#fpstate=ive&vld=cid:401b5177,vid:1brw--aQQI8

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Diario del 14 febbraio
Chiedi chi erano i Maneskin
Ai tempi di X-Factor 2017 ci siamo chiesti "chi sono i Maneskin?", nei successivi anni abbiamo imparato a conoscerli, più per le affermazioni del tipo "come sono bravi" o al contrario "come sono scarsi". Noi non abbiamo mai parteggiato per una o l'altra fazione, pur non essendo loro fans (né io, né Dario), ma come negozianti sperando che i loro dischi facessero aumentare i nostri incassi. Nei successivi cinque anni qualcosa è successo, ma mica poi tanto. Il 2022 è stato l'anno della loro consacrazione e qualche cosa in più abbiamo venduto anche noi. Eccoci così a gennaio2023, esce il loro nuovo disco. Quanti ne prendiamo? Siamo indecisi, abbiamo paura di prenderne troppi, però la pubblicità è tanta e così ci sbilanciamo. L'uscita è prevista per il 20 gennaio e, come si fa per i big, nessuno può avere i dischi prima di quella data. Succede così che il distributore lo ha quel giorno e non può spedircelo in tempo. Disastro, adesso verranno a chiedercelo e noi facciamo la figura di non averlo! No, quel venerdì non viene nessuno; boh, forse i fans lo sapevano già. Di sabato i corrieri non consegnano, così mandiamo in missione a Bolzaneto dal magazzino GLS Andrea, non una grande impresa, abita a Isoverde. Alle 9.30 è già qui, ma non c'era urgenza, passa un solo acquirente, che, tra l'altro, lo aveva già pagato in prenotazione. "Vedrai la settimana prossima, arrivano tutti" ci diciamo a vicenda io e Dario. Lunedì, zero vendite. Martedì una signora over 60 viene a comprarlo; è la prima! Abbiamo da dare in omaggio delle bags del gruppo, gliela offriamo per la sua nipotina, ma lei "No, alla mia età non vado in giro con queste cose", era per lei...
Nelle successive due settimane poche vendite, a qualche under 14 e ancora a una over 60 (come notate ho usato sempre il genere femminile). Ci consoliamo con Dario, "Adesso c'è Sanremo, vedrai che esplodono". Sul palco loro le provano tutte, non sfasciano la chitarra (lo aveva già fatto qualcuno?), ma la chitarra la suonano con i denti (lo aveva già fatto qualcuno?) e la ragazza mostra generosamente il di dietro (lo aveva già fatto qualcuno?). "Questa volta li vendiamo tutti", venerdì zero, sabato zero, domenica zero, ah, siamo chiusi. Incomincia questa settimana, c'è San Valentino, non possiamo non venderlo. Ecco un ragazzo, cerca il regalo per la moglie, "A lei (ci tiene a sottolinearlo) piacciono i Maneskin", ci avventiamo come un solo uomo sul vinile autografato. Lo guarda, poi "Dò ancora un'occhiata, avete niente di Elton John?", "Sì, una bella raccolta doppia". Li prenderebbe tutte e due, ma quello di Elton è un po' caro, allora mi fa una domanda traditrice, "Tu cosa prenderesti?". Risultato? Io non sono bugiardo, i Maneskin tornano sullo scaffale e Sir Reginald va a festeggiare San Valentino con la giovane coppia.

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