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GANG - Al Banco di Zoagli
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I Clash furono per i fratelli Severini una vera e propria folgorazione. Quando ritornarono a casa si tagliarono capelli e barbe e cominciarono a provare i loro repertori, a studiare come venivano strutturati i testi e a comporre loro stessi i primi pezzi direttamente in inglese. C'era una grande voglia di stare insieme, di fare gruppo, sperimentare e condividere situazioni nuove e soprattutto quel modo di fare musica che conferiva finalmente qualcosa di elettrizzante e sensazionale. I gruppi che nascevano intorno al loro giro avevano altrettanto entusiasmo e capitava spesso che alla fine della settimana si mettessero d'accordo per dividere le spese dell'affitto di una sala cinematografica o di un'ex discoteca e suonare per un pubblico di affezionati, desideroso di veder svilupparsi anche lì la scena punk che li coinvolgesse. A quel punto il massimo riferimento era London Calling, un album fondamentale della storia dei Clash, uscito nel '79, che segna una svolta di maturità fondamentale di grande rilievo. Anche il successivo Sandinista si rivelò fondamentale per Marino e Sandro perché contribuì a metterli in contatto con la realtà del Sud del mondo, quello più sfruttato e prevaricato, tema che sarebbe diventato molto sentito dai Gang e più volte riproposto nel corso della loro carriera. Il gruppo con cui si esibivano era impostato nella più classica struttura rock e prevedeva due chitarre, basso e batteria: le competenze future sembrano già delineate con Sandro più attento alla parte strettamente musicale e Marino dedito alla voce e composizione dei testi. Non a caso la tacita divisione dei ruoli in famiglia ha sempre visto Marino comprare i libri e Sandro i dischi. Soldi ne giravano pochi per cui gli spostamenti non potevano essere molto frequenti: i concerti si limitavano a svolgersi nelle zone di casa e tuttalpiù si andava a Macerata o ad Ancona dove le esperienze confluivano più facilmente, ci si potevano scambiare idee e impressioni sui nuovi dischi usciti e sul modo di suonare. Nel 1984 arriva il gran momento. I fratelli Severini hanno pronto un certo numero di pezzi propri, già ampiamente collaudati davanti al pubblico, nel corso dei vari concerti, e decidono di autoprodursi il primo lavoro discografico.



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