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GANG - Al Banco di Zoagli
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Dal vivo i Gang ribadiscono questa scelta di parte e fanno notizia le numerose partecipazioni a sostegno delle varie lotte civili: si esibiscono sempre più spesso al fianco di gruppi sensibili alle cause proletarie internazionali come Pogues, Blaster, Jesus & Mary Chain e lo stesso Billy Bragg. E proprio la convinzione dell'importanza di un intervento internazionale fa sì che la band marchigiana arrivi a scrivere pezzi come "Libre el Salvador" in cui si sposano passioni genuine a slogan consapevolmente un pò datati, e proprio per questo coraggiosi. Il giro dei concerti, sulle ali di una notorietà che aumenta, si fa più serrato e un paio di anni dopo viene registrato un 45 giri che porta sulla facciata A "Against the dollar power" e sul retro una versione di "H Says Here" dell'ormai amico Billy Bragg. L'impegno è ovviamente ribadito e il ritorno di credibilità ottenuto dalla critica e pubblico li porta a concepire, l'anno successivo, il loro primo vero album con ben dodici pezzi, Barricada Rumble Beat, ancora cantato in inglese e ovviamente sulla linea ormai tracciata del lavoro precedente. Qualcosa però si sta muovendo, il sound accetta qualche ulteriore contaminazione, diventano ora molto evidenti le influenze rhythm'n'blues che saranno destinate ad avvicinare il gruppo sempre più al mondo della tradizione popolare: esattamente come era già successo ai Clash, anche i Gang si accostano alla musica nera e addirittura entrano con decisione nella realtà sociale afroamericana rivisitando monumenti dell'eversione come Malcom X e le Black Panters.



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