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GANG - Al Banco di Zoagli
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Nasce così Tribes' Union un EP che comprende otto brani scritti sotto l'influenza dei Clash, ma anche di un nuovo grande amore, Billy Bragg, musicista inglese nato musicalmente con il primo punk, che ama esibirsi alla maniera dei vecchi folksinger. Le sue armi sono chitarra e armonica e i suoi bersagli la classe politica, la gestione del potere, ma anche le difficoltà che si incontrano nella quotidianità. Marino e Sandro decidono di chiamare la loro band "The Gang" in onore dell'immagine mitica del fuorilegge, di chi non si sottomette alle leggi fatte per favorire i potenti e che, come Robin Hood o Jesse James, ritiene giusto rubare ai ricchi per dare ai poveri. Una
figura chiave, questa del bandito, per capire la filosofia di Tribes' Union, ma anche quella di tutti i loro album successivi. A disco effettuato nasce il problema della gestione del prodotto e della distribuzione, che non può esaurirsi solo sui banchetti allestiti durante i concerti, ma esige un canale di contatti più ampi. Viene così concepito il progetto Tam Tam che inizialmente cura la produzione dei loro dischi, ma ben presto si allarga fino a coinvolgere i lavori di altri gruppi e a creare un fenomeno innovativo di un certo interesse. I Gang se ne occuperanno fino a quando l'etichetta comincerà ad assumere l'aspetto di una piccola impresa e ad esigere una mole di lavoro e di tempo eccessivo per i loro interessi. Verrà accantonata nell'89 in seguito al loro passaggio alla CGD. Intanto l'uscita di Tribes' Union viene accolto con entusiasmo dalla stampa specializzata e nel referendum della critica promosso da Musica e Dischi l'album si conquista l'ottava posizione. La passionalità che trasuda dai vari pezzi dà credito ai Gang che si attestano su posizioni di barricata: i risvolti politico-sociali sono la vera peculiarità del gruppo e la musica che li sostiene è dura, diretta e senza fronzoli. Anche se i testi sono formulati in inglese si comincia finalmente a parlare, senza mezzi termini, di rock italiano.


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