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GANG - Al Banco di Zoagli
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Anche sotto questa spinta Marino e Sandro furono stimolati a seguire concerti di musica popolare e conoscere musicisti che erano nel medesimo tempo anche studiosi della tradizione. Ciò che più meravigliò i Gang fu l'incontro, in questo ambito, con artisti che non solo rivisitavano il folklore nella sua matrice originale, ma che erano anche in grado di rivisitarlo permettendone così la sopravvivenza. In particolare l'impatto con Ambrogio Sparagna, organettista di grande talento, si rivelò denso di sviluppi e culminò con la sua partecipazione allo stesso Reds. Ma in questo album c'è anche la lezione di Woody Guthrie, quella del vero folksinger in grado di costruire in modo immediato una canzone davanti a un fatto che lo impressiona. In Reds non c'è però ancora la totale consapevolezza della creazione di un rock veramente autoctono, c'è solo l'intuizione di ciò. L'apporto tradizionale non è ancora perfettamente amalgamato con il rock, le due espressioni convivono ma sono ancora divisibili: la rabbia punk non si è ancora sufficientemente stemperata e nello stesso tempo il recupero delle radici, con i suoi suoni e le sue melodie, comincia solo ora ad uscire dal nebuloso. Manca poi ancora il testo in italiano che risulterà un aspetto fondamentale del loro percorso. Intanto si chiudono gli anni Ottanta, un periodo di drastica restaurazione ideologica, la decade del riflusso in cui si assopisce e via via tramonta l'utopia della rivoluzione e del cambiamento sociale. Non si può fare a meno di notare come in mezzo a questo azzeramento di volontà di lotta i Gang rappresentino un fenomeno davvero isolato che non demorde, che non è disposto a barattare con nulla le proprie idee e le proprie convinzioni. Dirà Marino a questo proposito, nel corso di un'intervista: "Credo che solo tre categorie di musicisti siano riusciti ad attraversare indenni gli anni '80. La prima è formata da chi ha sempre ottenuto quel pò di successo che ha giustificato l'interesse delle case discografiche e della stampa, la seconda comprende i benestanti di famiglia, quelli che hanno fatto fronte con il proprio denaro allo scarso riscontro con il pubblico, e poi c'è la terza, che è composta da tutte quelle persone che in questi anni hanno tenuto duro. Se non vuoi essere ipocrita devi scegliere e noi abbiamo fatto una precisa scelta culturale. Una decisione controcorrente, opposta alle intenzioni di chi voleva rinchiudere in una specie di riserva indiana tutti coloro che avevano lavorato intensamente alla fine degli anni '70, attorno al progetto di una possibile alternativa".


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