Il mondo visto da Disco Club
06 Gennaio 2012
|Come da tradizione, l’intervista a Giancarlo Balduzzi serve a tracciare un bilancio dell’anno che l’amato leader (ormai l’unico vero despota del pianeta, visto che Kim-Il-Sung ci ha lasciato e il suo erede di mitico pare avere solo l’appetito) ha trascorso fra i cd, i vinili e la sempre più pervasiva oggettistica di Disco Club.
Giancarlo, partiamo dalla fine, da un dicembre che è stata davvero fuori dall’ordinario. La parte in alto a sinistra della vetrina è stata una cosa mai vista prima e, secondo il parere dei clienti stanziali, una cosa che non si poteva vedere. Negli anni passati chi entrava da te a chiedere Jovanotti o Laura Pausini veniva congedato, talora neppure troppo gentilmente, con un “non lo/la teniamo”. Quest’anno loro e altri facevano bella (insomma…) mostra di sé nell’angolo di vetrina di cui s’è detto. Cosa è successo, dunque?
Vero. Ma tieni conto che gli anni scorsi per me era un rischio fare un rifornimento di “muzak”: quanti dovevo comprarne? E se mi avanzavano, cosa me ne facevo? Quest'anno ho finito per correre quasi da solo per i disastri procurati dall'alluvione ai miei concorrenti; di conseguenza più vendite e meno rischi di reso. Ad ogni modo a Natale non è un'assoluta novità: ad esempio, nel 2007, sempre in quell'angolo della vetrina, ha fatto bella (sic) mostra di se anche una raccolta tripla della Carrà con l'eloquente ed elegante titolo di Raffica. Inoltre... scusa, mi sto dilungando, continua pure con le domande.
In certi momenti il negozio era strapieno e le situazioni quasi comiche. Un pomeriggio c’era la fila per pagare chitarrine, borse e Ti regalo una canzone (pure la Clerici e i bambini star…), ma tutto si è bloccato cinque minuti per lo ‘special event’ di Carlo A che pagava i suoi celebri cofanetti delac con applausi di altri frequentatori consueti. Chissà cos’hanno pensato gli altri, gli ‘estranei’…
Appunto, l'inoltre di prima era riferito a questo. E' stato divertente vedere gente che non era mai entrata in negozio, che si adeguava immediatamente al clima del negozio “non tocca a me, c'erano prima i signori” indicando Carlo e compagnia “tranquilla signora, fanno parte dell'arredamento”, dico io, e da quel momento anche il nuovo cliente partecipa alle battute, ovviamente con obiettivo principale il mitico pluriespulso, punching ball preferito da anni. Solo in due o tre hanno dato segni d'insofferenza per l'ammucchiata davanti alla cassa di Carlo e co. e se ne sono andati sbuffando: ho calcolato rapidamente quanto avrebbero potuto spendere e l'ho aggiunto al conto dei cofanetti di Carlino. La quasi chiusura della Fnac ha procurato anche l'effetto di far tornare clienti che non vedevo da anni. Un po' intimiditi all'inizio (forse speranzosi che io non li riconoscessi e chiedessi dove erano finiti), sorpresi poi dal fatto che io, non solo li riconoscevo, ma mi ricordavo il loro nome e cosa facevano, entusiasti dopo dieci minuti di permanenza in negozio, al punto che uno di loro, uscendo, mi ha detto “ho buttato via un sacco d'anni, ci rivediamo presto”. Avrei potuto essere un po' arrabbiato per questa frase e invece devo dire che è stata una delle cose che mi ha dato più soddisfazione nella mia vita discoclubiana.
25 Dicembre 2011
|Un altro anno è andato (quasi), un altro compleanno di Disco Club è andato, un altro Natale è andato.
E' tempo di riepiloghi e come tutti gli anni vi invitiamo a mandare le vostre playlist (minimo uno, massimo dieci dischi usciti nel 2011). Già in quattro mi hanno anticipato e hanno mandato via e-mail le loro liste; spero che in molti li seguano o via posta elettronica all'indirizzo
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, o su facebook, sia nel gruppo, sia nella pagina di Disco Club.
Torniamo alla festa di compleanno. E' incominciata alla grande sabato 17 con l'esibizione di Roberta Barabino, disco di Natale per il nostro negozio, l'unico in cui Christmas di Bublè sia stato sconfitto sia pure di misura, seguita da Chiara Atzeni, altra promettente cantautrice ligure, ed è finita con la solita grande esibizione di Paolo Bonfanti, uno che è riuscito a trasformare la sua passione in lavoro, ma che lo fa sempre divertendosi e divertendo il pubblico, anche quando (come in questo caso) non becca nemmeno un centesimo!
La domenica successiva un gruppo di giovanissime, le Black Roses, ha riscaldato il pubblico che ha sfidato il vento della prima giornata fredda di dicembre (e in via S.Vincenzo si sente) con la verve, la simpatia e la sorprendente (per l'età) professionalità delle ragazze.
Infine ieri, sabato 24, Mezzala Bitossi si è trascinato dietro tutti i ragazzi della sua scuderia (Bosio, Esmen, Kramers, Odd Fulmine, Tarick1), con l'aggiunta dei sempre presenti (da Disco Club) En Roco, per un helzapoppin (Green Panettone Fog) di due ore abbondanti che ha esaltato il numeroso pubblico presente.
A dire il vero quest' ultima serata ha avuto, per me, qualche momento di apprensione. Infatti dopo circa un'ora entra in negozio Marco (cliente abituale) e mi dice "fuori la situazione sta degenerando, io e mia moglie ce ne andiamo".
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