achab.mobydickQuesta è la storia di un nostro cliente, ex navigante, che, proprio per questo, per la mole e per la barba da vecchio lupo di mare, chiameremo capitan Achab (con due gambe, però) e di una ragazza con la quale ha avuto una breve storia, che, rimanendo in argomento e vista la carnagione chiara e il fisico rotondo, chiameremo Moby.
Come dicevamo tra i due c'è stata una storia, da lungo tempo finita, quanto meno per lui. Lei invece non si rassegna e lo perseguita con telefonate, messaggini, regali sempre respinti (in un caso con mia soddisfazione, visto che ho ereditato un ottimo ovetto della Lindt, lasciato di nascosto sulla borsa di Achab) e addirittura visite a tradimento in ufficio con scenate di fronte agli attoniti colleghi.
Il negozio però diventa il campo di battaglia preferito. Il capitano arriva tutte le sere intorno alle 18,10 e immancabilmente, prima che noi si sia riusciti a contare fino a dieci, si materializza sulla porta Moby (deve essersi nascosta, sia pure a fatica, dietro qualche colonna dei portici). La reazione è varia: i primi tempi insulti, poi malcelata indifferenza, infine fughe immediate verso la stazione (qualche volta con finta e rientro appena il campo si libera). Il problema, soprattutto per noi, è che la cosa va avanti da qualche anno, mettendo a disagio i clienti non abituati a questo show, anche perchè la ragazza s'intromette in tutti i discorsi, anche, anzi soprattutto, quelli che coinvolgono Achab, la cui reazione è a volte scomposta.

 

Recentemente Moby è sparita per un lungo periodo; "Me ne sarò liberato?" si chiede speranzoso, ma dubbioso il capitano. E il dubbio si è rivelato giusto. Una sera ecco apparire di nuovo Moby, ma con una sorpresa: si è dimezzata. Adesso forse sarebbe meglio chiamarla Alice (nel senso di acciuga o, in genovese, anciua).
A questo punto una domanda sorge spontanea: riuscirà Alice ad evitare la denuncia per stalking che il capitano stava preparando contro Moby?

 

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