Certo ho parecchi clienti fissati con gli Stati Uniti e la musica americana. Tra loro mi piace ricordare due vecchi clienti (a dire il vero non li vedo da anni): Gianni, la copia genovese di Garth Hudson (tastierista della Band), e Mario, una specie di Buffalo Bill imbolsito.marioIl primo sembrava un libraio uscito fuori da un racconto di Dickens, barba e capelli incolti, un occhio sacrificato a un qualche esperimento del piccolo chimico, piccolo e rotondo, amante della birra e degli sport inglesi (calcio e rugby). Musicalmente invece i suoi gusti passavano dall'altra parte dell'Atlantico: Bob Dylan e i Grateful su tutti.
Il secondo, bancario represso, con l'hobby dei treni (veri e in miniatura), amava al 100% gli States: paesaggi, abbigliamento, letteratura e musica country (il suo preferito era David Allan Coe).
Un giorno Mario invita Gianni a casa sua per una session di musica americana. Là arrivato Gianni viene ricevuto dalla madre, "C'è Mario?", "Vada, vada, è nella sua stanza in fondo al corridoio. Glielo dica anche lei che alla sua età non dovrebbe più fare certe cose". Il libraio rimane un po' perplesso. Cosa farà il suo amico di così disdicevole e infantile? Ha paura di sorprenderlo in atteggiamenti sconvenienti, ma non può più tirarsi indietro; avanza ed ecco inquadrare nel vano della porta "Buffalo" Mario con un cappellaccio da cowboy, che sta ascoltando un disco del suo cantante preferito. 

Niente di strano direte voi, a parte il cappello. Il problema è che Mario non era seduto su una poltrona e nemmeno in piedi a ballare, ma si dimenava su un cavallo a dondolo!

 

gianni e mario

 

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