ermes2Era stata una giornata normale. Al mattino i soliti delle 8,20: Roby "Ciccio" (l'indipendente non retribuito), Marco "Demetra Sine Die", Falchetto e il pensionato ballerino. Quest'ultimo cerca ogni mattina di propinarmi una barzelletta, ma ormai sono preparato ed ogni volta che parte con "la sai quella...", lo stoppo dicendogli "sì, me l'hai già raccontata". Questa volta però mi frega; attacca subito così: "Del Piero va a dare un esame alla Cepu; quando esce incontra Totti che lo vede abbacchiato e gli chiede "Cosa ti è successo?", "Mi hanno bocciato", "Come mai?", "Non ho saputo il nome di Volta", "Eh, come mai? Lo so anch'io", "E qual'è?" chiede Del Piero, "Giontra" conclude Totti". Roby lo guarda perplesso e nessuno di noi ride. Allora il pensionato spiega "Giontra = JohnTra Volta". Anche ora nessuno di noi ride, ma a questo punto ecco il colpo di genio del pensionato che conclude dicendo seriamente a Roby, che lo sta guardando disgustato, "devi capire che si tratta di Totti". Una vera esplosione di risate accompagna l'uscita (anche dal negozio) del pensionato.
Anche l'inizio del pomeriggio ha un suo momento brillante. Un vecchio cliente, Giorgio D (maniaco dei dischi dal vivo), dopo aver guardato a lungo la vetrina entra e mi dice "scusa vorrei sapere una cosa su un disco esposto" e mi trascina fuori. Mi indica un cofanetto di Jeff Buckley con i cd live, "com'è?" chiede, "molto bello, ci sono tutti i live di Jeff", "ecco, a proposito – ribatte – mi spieghi la differenza tra Jeff e Tim?". La mia faccia non deve essere molto diversa da quella di Roby al mattino, però mi trattengo e gli rispondo "Tim è il padre, Jeff il figlio". "Ah, allora non mi interessa" e se ne va.

 

Tutto nella normalità discoclubiana, ma il finale va oltre ogni aspettativa. Sono circa le diciotto, intorno al banco i soliti clienti serali: Carletto, Megu, Giuse (il mio dottore), Andrea il bancario, e, in più, un altro bancario, Ermes, vecchio cliente e amico dei miei tempi bancari e sammargheritesi. Ad interrompere i nostri discorsi entra una signora a dire il vero non molto piacente, assomiglia un po' a Mariangela Fantozzi (più in carne), e mi chiede "può farmi un piacere?", "dica", "Le lascio questo pacco e lo passo a prendere nei prossimi giorni"; così dicendo mi rifila un paccone con sacchetto della Fnac (!!!) e aggiunge "devo andare a prendere il treno per Rapallo e mi pesa", anche se non capisco come mai non le sia pesato da via XX al mio negozio e adesso non riesca ad attraversare la strada per raggiungere la stazione, la invito a lasciare pure il pacco sotto un mobile. Lo lascia e si avvia verso l'uscita, si stoppa però, torna indietro, guarda Ermes con occhi "leggermente" libidinosi e dice, a lui solo, "buona sera"; Ermes è un po' sorpreso, ma essendo (come già detto) anche lui "tigullino" e pensando che quindi la signora lo conosca, risponde, con un sorriso, "buona sera". Al chè Mariangela, incoraggiata, gli spara adosso "ma che bell'uomo!", Ermes è in difficoltà e biascica un "e... adesso..", ma lei non molla, si avvicina e, evidentemente paragonando la sua altezza a quella del mio cliente (circa mezzo metro), continua "e che bella statura!". Per fortuna il treno per la riviera è in partenza e la signora ci lascia con la promessa "torno presto" (anche Ermes doveva prendere quel treno, ma per impegni sopraggiunti, decide di prendere quello successivo). In quanto a tornare, torna, ma dopo due mesi (nel frattempo, per sicurezza, abbiamo guardato cosa c'era nella scatola ancora imballata: una radio-lettore cd della Philips); corro a prendere il pacco, ma lei mi blocca "no, aspetti passo dopo". Il dopo si rivela essere altri tre mesi di deposito. Riepiloghiamo: la prima venuta era stata a marzo, la seconda a maggio, la terza (purtroppo) a luglio, Perchè "purtroppo"? Perchè a luglio, essendo più caldo, Mariangela si presenta con una camicetta trasparente, che provoca dei seri disturbi ai presenti. "Senta – mi dice – il radiolettore non mi interessa più", "e io cosa me ne faccio?", "potrebbe cercare di venderlo a qualcuno", "?!?!?", "ci rivediamo tra qualche giorno, per ora mi venda un cd di Baglioni". Lo cerco, lo trovo, glielo vendo e lei se ne va.
Sono passati altri quattro mesi e non si è più vista. Le conseguenze? Direi tutte positive.
Prima: mi son liberato di un disco stanziale di Baglioni, a proposito era quello di "Quella sua maglietta fina tanto stretta al punto che (in questo caso, purtroppo) m'immaginavo tutto".
Seconda: nel mio studio in casa ora campeggia un nuovo radiolettore.
Terza: ogni volta che vedo riflesso nel vetro della porta d'ingresso Ermes che si avvicina, esplodo con un "ma che bell'uomo!".

 

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