Concerti
La sangria del Bar Verdi per brindare, a dare un tocco ispanico al tutto, anche se le latitudini del flamenco sono davvero distanti dalle loro note (mai dire mai, comunque). Il sole radente sulla vetrina di Disco Club, e sul dehor del bar adiacente, tant'è che un sacco di gente strizzava gli occhi, o inforcava dylaniani occhiali da sole. E poi la consueta, splendida confusione di "stili": che significa adocchiare una maglietta con su scritto "Paul McCartney" e un'altra con il temibile (ma assai bonario, in realtà) "Snaggletooth", il cane infernale dei Motörhead. Il tutto per festeggiare l'uscita di Red, il nuovo bel cd della Red Wine, la band di bluegrass che ha superato gli anni di Gesù. Trovatelo voi un gruppo in attività che abbia cotanta freschezza, e, soprattutto, voglia di fare e di suonare. Adesso in formazione vino (ben) invecchiato e novello freschissimo si equivalgono: anche se i veterani del gruppo, Silvio Ferretti e Martino Coppo tutto sembrano tranne che dei reduci. Al basso elettrico c'è Lucas Bellotti, che dalla sua ha anche una bella voce che torna assai utile alle armonizzazioni vocali classicamente bluegrass della band (fuori dal dehor c'era a salutare gli amici ed ex compagni di palco anche Stefano Cavallo) e la chitarra flatpicking sempre più sicura di Marco Ferretti. Chi si aspettasse pura filologia dell'erba blu con la Red Wine si sbaglia: è vero invece (e non è più storia recente, comunque) che Coppo e Ferretti riescono a "bluegrassizzare" quasi ogni cosa, purché al fondo ci sia una bella melodia. Nel nuovo disco ad esempio c'è una medley dove ritrovate Malafemmena e Ué Mari, ed è tutto dire: molto meglio, in ogni caso, di tutti i Ray Gelato del mondo, a giudicare da quanto s'è ascoltato davanti alla tana dei dischi di Giancarlo. A un certo punto è comparsa anche la voce di Ilaria Olcese, un tocco di grazia in più per una musica che di velocissima grazia vive. Al solito belle e spiritose le presentazioni, come quando Martino ha raccontato la nascita del primo videoclip della band: girato a casa sua, in sottofondo il brano per diverse ore, con il tasto del replay. Commento dei vicini il giorno dopo: "Bello, quel pezzo, ma non ne conoscete altri?". Appuntamento il 16 novembre per il quarto Bluegrass Party: questa volta al Teatro Modena. Ospite speciale un mostro sacro del bluegrass, Peter Rowan (che non è il signore che compare – bambino si intende! - su un famoso disco degli U2), ma un assai più degno (musicalmente parlando) omonimo. (Guido Festinese)
(foto: Roberta Balduzzi)
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