Concerti

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SARZANA ACOUSTIC GUITAR MEETING - 22 maggio 2010

La tredicesima edizione dell'Acoustic Guitar Meeting, che si è tenuta a Sarzana, nel suggestivo spazio della Fortezza Firmafede, ha confermato il riconoscimento della manifestazione a livello internazionale grazie alla presenza di liutai e marchi tra i più importanti del mondo. Anche l'atteso concerto del sabato ha mantenuto le promesse, portando sul palco del festival, come catalizzatore della serata, il cantautore americano Jackson Browne. La lunga lista di artisti della serata, circa quattro ore di musica, comprendeva in apertura uno spigliato set della cantautrice Victoria Vox, in bilico tra folk e pop, un po' Michelle Shocked un po' Sheryl Crow, originalmente caratterizzato dall'accompagnamento tintinnante dell'ukulele. Di seguito il duo composto da Eileen Rose e Rich Gilbert, rispettivamente cantautrice e chitarrista, ambedue di Nashville, Tennesse. Da tale città non poteva venire che un solido country rock, non troppo ispirato ma vigoroso e sincero fino all'omaggio finale a Gram Parsons, con la nostalgica Hickory Wind. Con un salto di atmosfera assai azzardato hanno quindi preso posto sul palco due eroi del folk di casa nostra: Maurizio Geri e Riccardo Tesi, che hanno presentato, dopo l'intro 'manouche' del solo Geri, momenti dal nuovo disco dedicato a Caterina Bueno e altri brani del collaudato repertorio strumentale dei due musicisti; tanti applausi per loro e grande attesa per il clou della serata. Dopo un intervallo per creare l'atmosfera, ecco il premio a Jackson Browne, con il Sindaco a consegnare un 'opera d'arte a riconoscimento dell'impegno sociale del cantautore californiano, prima dell'attesa esibizione.

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L' ASSOCIAZIONE RAINDOGS E' LIETA DI PRESENTARE: n127592960587861_4163

VENERDI' 21 MAGGIO ore 22:30 GUY DAVIS - PROF. LOUIE _ FABRIZIO POGGI & CHICKEN MAMBO!

GUY DAVIS UNO DEI PIU' GRANDI E STIMATI BLUESMAN A LIVELLO INTERNAZIONALE SARA' ACCOMPAGNATO PER QUESTA DATA DA PROF LOUIE GIA' COLLABORATORE DI THE BAND E PRODUTTORE DEI LORO ULTIMI TRE DISCHI IN STUDIO. BACKING BAND SARANNO I FAVOLOSI CHICKEN MAMBO DI FABRIZIO POGGI! UNA SERATA UNICA!

GIOVEDI' 27 MAGGIO ore 22:30 ROY ROGERS & PAOLO BONFANTI!

Un fiume di note trascinanti, un musicista che abbraccia la sua chitarra come fosse una donna. Ritmi che sono la quintessenza del blues, brani celebri, e su tutto un modo di suonare che ha dell'inverosimile. Roy Rogers è un vero maestro della chitarra slide. Con il suo gruppo i Delta Rhythm Kings, ha accompagnato il grande John Lee Hooker dal 1986 ne ha prodotto gli ultimi album e forse l'anima del blues è entrata nel loro Dna. Roy Rogers è un virtuoso, ma fino ad un certo punto, riesce cioè a esprimere suoni dalla sua chitarra mai fini a se stessi e allo stesso tempo a dialogare con il pubblico.
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ACOUSTIC NIGHT 10

In 10 anni di Acoustic Night Beppe Gambetta ha portato a Genova circa 30 musicisti di ogni genere e attirato centinaia di spettatori da tutta Italia e dal mondo (anche dalla Russia, come lui stesso racconta). Creare un amalgama eterogeneo di suoni e culture è sempre stato il suo obiettivo, mai mancato, e questo importante decennale (durato dal 6 al 9 Maggio) ne rispecchia più che mai lo spirito e l'intento presentando, a differenza degli altri anni, artisti già conosciuti nelle scorse edizioni, reputati come i più rappresentativi, e una notevole varietà di strumenti (le prime 7 edizioni erano dedicate esclusivamente alla chitarra acustica).
Il primo a salire sul palco è lo scozzese Tony McManus, virtuoso chitarrista già visto come componente dei Men of Steel nella terza e sesta edizione, che con un soffice fingerpicking porta la musica celtica sul palco del Teatro della Corte in una veste rinnovata ma sempre evocativa. Il violino di Bruce Molsky ripercorre la musica della grande depressione che era di Woody Guthrie e Pete Seeger, già presentata nell'ottava edizione, mentre dal Tennessee Darrel Scott, settima edizione, segna il debutto della chitarra elettrica sul palco dell'Acoustic Night diventando portavoce del cantautorato d'avanguardia prodotto a Nashville e di cui anche Steve Earle ha fatto parte.

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Ass. Cult. Disorderdrama (http://www.disorderdrama.org)
presenta

Domenica 09 Maggio 2010 - 1600 - Mu-Mù - Musica Nei Musei @ Rolli Days

Palazzo Giacomo e Pantaleo Balbi - Via Balbi, 4

Parenthetical Girls (Tomlab - Portland USA) http://www.parentheticalgirls.com/ pop orchestrale dalle ambizioni grandiose
Former Ghosts (Upset the Rhythm - San Francisco USA) http://www.formerghosts.com/riverberi, beat e voci dalle caverne degli anni '80
Still Leven (Genova ITA) http://www.myspace.com/stillleven/notturni-wave in evoluzione. Ingresso libero!

ROLLI DAYS - Strade e Palazzi da Vivere
Genova 8 e 9 Maggio 2010

Ingresso Libero dalle 1000 alle 1900
Arte contemporanea, musica, teatro, animazioni e visite negli antichi palazzi nobiliari genovesi denominati "Palazzi dei Rolli, oggi Patrimonio dell'Umanità UNESCO. I Palazzi dei Rolli, dimore eccellenti dei nobili genovesi del XVI secolo, un tempo estratti a sorte per accogliere gli ospiti illustri della città, caratterizzati dalla struttura articolata in atri, cortili, scaloni, giardini e ricchi di decorazioni interne, esprimono una singolare identità sociale ed economica che inaugura l'architettura urbana di età moderna in Europa.

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"I'm a record junkie and this is a record junkie place to go."
"I'm a record junkie and this is a record junkie place to go."
Anche quest'anno abbiamo dato. Per l'intera durata di quel doppio turno lavorativo sabatale, Disco Club è stato, ancora una volta, un nodo di una rete formata da tutti i piccoli negozi di dischi fieramente indipendenti che, meglio di chi ha un capitale basato su speculazioni economiche "altre", ha attutito e retto il colpo della crisi.
Un'americanata smascherata in maniera ovvia quando si snocciola l'elenco delle Special Edition introvabili, inordinabili, inascoltabili messe sul piatto per l'occasione: l'onnipresente Springsteen e i redivivi Blur per citare solo i primi della lista.
Eppure, in una giornata che dalle nuvole mattutine al sole pieno del pomeriggio, è stata, di nuovo, un'occasione per far festa, per mettersi alle spalle l'inverno e per ammettersi drogati di una passione che vogliamo dire sana: la socialità (soltanto offuscata dalla scusa di essere compratori/collezionisti compulsivi).
Se vi capiterà, come spero e vi consiglio di fare, di vedere "I Need That Record - The Death (Or Possible Survival) Of The Independent Record Store", documentario attualmente in anteprima su pitchfork.tv per una settimana e poi reperibile in DVD, vi troverete di fronte, nell'introduzione, a questo personaggio che, candidamente, ammette di essere un drogato di dischi e quello (il fu Trash American Style di Danbury nel Connecticut) è IL posto dove placare il proprio appetito. Una vera e proprie ode in cui ritroverete gli stessi motivi, e non citerò Hornby appositamente per infastidire Gian, per cui, a Genova, mensilmente, settimanalmente, giornalmente veniamo calamitati sotto il grattacielo della Sip. Un senso di comunità per cui, rispettosamente, puoi far notare quanto poco ti ispiri un disco che qualcuno che non hai mai visto sta comprando. Un senso di appartenenza per cui, beh dai, giacca e cravatta si, ma la t-shirt di Disco Club è meglio. Un senso di chiarezza mentale per cui non sei l'unico che è cascato nella truffa dell'ultimo Dylan.
Il primo anno ci fotografammo, il secondo ci raccontammo e quest'anno abbiamo provato a suonarci. Niente mattoni di polistirolo espanso in volo verso l'ignaro cliente ma una splendida uscita in vinile 7", a rigorosi 45 giri al minuto: uno split esclusivo con due inediti degli affermati poprocker En Roco e dei nuovi entusiasmanti Electric Fried Chicken! col loro garage blues, entrambi gruppi composti da assidui frequentatori del negozio. Nel pomeriggio ambo le band si sono esibite in intime quanto sentite performance, completamente acustiche, proprio davanti alla vetrina, suscitando la curiosità dei passanti e consumando i palmi degli astanti in applausi ed ovazioni. La giornata ha visto ancora una volta prendere possesso dello spazio fuori e dentro da parte di Fritz con i suoi rarissimi esemplari di vinile autografato (da Sid Vicious a Plastic Bertrand) e dei manifesti di Luca .
Insomma, ancora una volta dal 1965, come direbbero le mamme apprensive, Disco Club risulta un covo di drogati, ma di dischi, persone e chiacchiere.
Evviva Disco Club.
http://pitchfork.com/tv/#/episode/2144-i-need-that-record/1Anche quest'anno abbiamo dato: per l'intera durata del doppio turno lavorativo sabatale del 17 Aprile 2010, Disco Club è stato, ancora una volta, un nodo di una rete internazionale formata da tutti i piccoli negozi di dischi fieramente indipendenti che, meglio di chi ha un capitale basato su speculazioni economiche "altre", ha attutito e retto il colpo della crisi.

Anche quest'anno abbiamo dato: per l'intera durata del doppio turno lavorativo sabatale del 17 Aprile 2010, Disco Club è stato, ancora una volta, un nodo di una rete internazionale formata da tutti i piccoli negozi di dischi fieramente indipendenti che, meglio di chi ha un capitale basato su speculazioni economiche "altre", ha attutito e retto il colpo della crisi.
Un'americanata smascherata in maniera ovvia quando si snocciola l'elenco delle Special Edition messe sul piatto per l'occasione: introvabili, inordinabili e inascoltabili come l'onnipresente Springsteen e i redivivi Blur per citare solo i primi della lista.
Eppure, in una giornata che dalle nuvole mattutine al sole pieno del pomeriggio, è stata, di nuovo, un'occasione per far festa, per mettersi alle spalle l'inverno e per ammettersi drogati di una passione che vogliamo dire sana: la socialità (soltanto offuscata dalla scusa di essere compratori/collezionisti compulsivi).

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JERSEY DEVIL BAND IN CONCERTO - Sori 24 aprile 2010
Hanno senso le cover-bands? Se, come la Jersey Devil Band, sono composte da ottimi musicisti e sanno trasmettere ai fans dell'artista di riferimento (in questo caso Bruce Springsteen), almeno alcune delle sensazioni dell'act originale, del quale sono in perenne astinenza, direi proprio di sì. Il concerto di Sori, tenutosi al Teatro del Levante, ha raggiunto lo scopo; è stato, come si prevedeva e voleva, una festa. Vedere cosa hanno scatenato le prime note di "Prove It All Night", Badlands"; "Downbound Train" o "Born To Run" ne è stata la riprova.All'evento, organizzato dal Forum LOHAD, acronimo di Land Of Hope And Dreams, erano presenti numerosi springsteeniani doc e l'atmosfera, pertanto, non poteva che essere coinvolgente. Le tre ore del solito show della band, per ragioni d'orario, imperando la regola di Cenerentola, a mezzanotte tutti a casa, sono state forzatamente ridotte; cosicché il concerto, iniziato, come Bruce a San Siro nel 2008, con "Summertime Blues", si è concluso, dopo altre diciassette canzoni, con il "Detroit Medley" (seguito dal solo bis di "Cadillac Ranch"), senza arrivare al "Twist And Shout" di rito. Una menzione a parte per il frontman Davide Balbini che, con chitarra a tracolla o con l'armonica, ha dato l'anima. Quando, durante "Hungry Heart", i musicisti si fermano ed il pubblico canta in coro, commenta: "Sono soddisfazioni!...". Vero. E lui e la sua band se le meritano tutte. (Marco Bonini)

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