26 Maggio 2020
|27.5.20 Dove scopro anche tra Manga e Anime si può nascondere il Jazz!
Ho sempre guardato con una certa condiscendenza la passione di mia figlia undicenne per i Manga e gli Anime. Per intenderci i fumetti e i cartoni animati giapponesi. Negli ultimi tempi il suo interesse è cresciuto esponenzialmente, tanto che da buon genitore ho deciso di condividere la visione di un titolo che dal titolo, Death Note, destava in me qualche preoccupazione; ero pronto, per la felicità di Foucalt, a Sorvegliare e Punire. Non sono ancora sicuro di come sia accaduto, ma sembra che il virus – ne girano molti, a quanto pare – abbia contagiato anche me. Su indicazione di Riccardo Oliva – amico, ma soprattutto bassista elettrico dal radioso futuro – ho cominciato a guardare Sakamichi no Apollon, un anime tratto dall'omonimo manga di Yuki Kodama. La musica ha una parte molto importante nella vicenda di Kaoru, Sentarō e Ritsuko, tre adolescenti nel Giappone del 1966; il padre di Ritsuko, la ragazza del gruppo, è il proprietario di un negozio di dischi con la passione del jazz. Se la vicenda dal punto di vista narrativo, non offre spunti particolari, il rapporto tra i due protagonisti maschi, uno introverso di formazione classica, l'altro scapestrato e dedito al jazz, non è privo di qualche interesse. La parte migliore è senza dubbio quella musicale: le citazioni sono molto precise, così come i dettagli discografici. La colonna sonora, composta da standard degli anni '50 e '60 (ogni episodio ha il titolo di una canzone: Moanin', Someday My Prince Will Come e così via), è arricchita da brani della pianista Yoko Kanno, una veterana del genere, autrice insieme al suo gruppo, i Seatbelts, delle musiche di un altro titolo di culto, Cowboy Bebop. Ma la cosa che più mi ha colpito sono i commenti su YouTube: in molti hanno scritto che la visione di Sakamichi no Apollon è stata la molla per cui hanno cominciato ad interessarsi al jazz. Alcuni avranno scoperto Art Blakey, altri Chris Connor che canta Lullaby of Birdland. Io ho fatto il percorso inverso, ma l'importante è essersi incontrati.
I DISCHI DI QUESTA SETTIMANA
Matteo Mancuso, Riccardo Oliva, Salvatore Lima – The Chicken
Sakamichi no Apollon – Moanin'
The Seatbelts - Cowboy Bebop opening
Art Blakey & the Jazz Messengers - Moanin'
Chris Connor - Lullaby of birdland
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