15 Aprile 2014
|L'ultima novità in fatto d'informatica applicata alla letteratura è l'app per leggere velocemente. Non l'abbiamo ancora provata (un po' ne abbiamo paura), ma dal sito di una fra le molte esistenti, sia per iPhone che Android e Kindle, scopriamo che prometterebbe un "sensibile aumento della velocità di lettura". Secondo i suoi progettisti essa, l'app, si rivolge a "tutti coloro che leggono almeno mezz'ora al giorno" - in particolar modo (notate l'ordine, dall'alto verso il basso) "dirigenti, segretarie, scolari e studenti, operatori nel settore delle vendite" - garantendo "nell'arco di 10 giorni un aumento medio della velocità di lettura del 143%". Considerando quindi una quarantina di pagine al giorno lette nella canonica oretta, questo sistema ci porterebbe a circa novantasette. Il tempo di lettura di "Guerra e pace", 1446 pagine nell'edizione italiana Einaudi del 2005, si ridurrebbe da cinque settimane a soli quindici giorni. Il metodo, permettendo un riconoscimento rapido di lettere e parole, permetterebbe inoltre di orientarsi facilmente tra il Conte Pëtr "Pierre" Kirilovič Bezuchov, la Principessa Mar'ja Nikolaevna Bolkonskaja o il Conte Il'ja Andreevič Rostov. Vogliamo sperare che ben presto qualcuno riuscirà a perfezionare una simile app anche per la musica, introducendo finalmente l'ascolto veloce: potremo ridurre i diciassette minuti e oltre di "In-A-Gadda-Da-Vida" a soli quattrocentoventi secondi; analogamente "A Love Supreme" di John Coltrane si ridurrebbe di una buona dozzina minuti e il triplo album "Yessongs" (2 ore 9 minuti 5 secondi) sarebbe una formalità da cinquanta minuti. Notevolissimi i benefici anche per gli amanti della lirica, i wagneriani in particolare, che vedrebbero le loro sofferenze molto alleviate.
Certo, Miles Davis diceva sempre che la vera musica è il silenzio e "tutte le note non fanno che incorniciare il silenzio", sostenendo implicitamente la tesi che la musica vada ascoltata tutta, silenzi compresi; ma a qualcosa bisogna pur rinunciare, in nome dell'ipercinetismo che sempre più ci attaglia. E poi pensate con tutto quel tempo libero in più cosa potremmo fare! Già cosa?
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