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Evidentemente deve esserci sfuggito qualcosa perché dopo la serata dedicata a Papa Francesco al Piper club di cui abbiamo parlato nello scorso numero di questa rubrica (per i disattenti oltre a rileggere l'articolo siete in tempo a partecipare alla serata prevista per il 27 aprile) è di questi giorni la notizia della prossima rilettura del musical "Jesus Christ Superstar", a cura di Massimo Romeo Piparo. Evidentemente il sacro tira ancora molto, forse anche di più in questi periodi di crisi, in cui non si sa a che santo votarsi. jesus-christ-superstar-biglietti-2Così dopo il Papa meglio far scendere in campo addirittura Gesù Cristo, per l'occasione interpretato da Ted Neeley, niente meno l'interprete della trasposizione cinematografica del celebre musical di Tim Rice e Andrew Lloyd Webber. Già, il film era del 1973 e l'attore all'epoca aveva trent'anni. Filologia hollywoodiana. Oggi a far due banali conti il nostro Ted va per i settantuno e vien da pensare che solo un miracolo lo farà arrivare vivo sulla croce. Caifa, il grande accusatore, sarà interpretato da Shel Shapiro, l'ex Rokes, anche lui del 1943; ma qui, pur con qualche forzatura, potremmo esserci. A lavarsi le mani di Ponzio Pilato è stato scelto il cantante dei Negrita, Pau, con la band al completo sul palco; Simona Molinari, "considerata" – non si sa da chi – "la voce rivelazione dello swing e jazz italiano" vestirà i (pochi) panni di Maria Maddalena. Per concludere il processo di riavvicinamento a nostro signore la prima dello spettacolo è prevista il prossimo 18 aprile, giorno del Venerdì Santo, al Teatro Sistina di Roma; e il comunicato non manca di sottolineare che forse non per caso tutto accade nell'anno della beatificazione di Giovanni Paolo II. Certo, siamo consapevoli di essere tutti parte di un grande disegno superiore. Però a volte come cantava qualcuno " Bisogna saper perdere". O ancor meglio "lasciar perdere".

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