27 Ottobre 2013
|E' autunno, cadono le pagine gialle, cantava l'artista (nello specifico per chi non se lo ricordasse, e come dargli torto, si trattava di Marinella; la canzone era lo sfogo di un'impiegata della Sip e il retro del 45 s'intitolava "Datemi del sugo"). CosÏ mentre un brontosauro si lamenta di non aver avuto nemmeno una telefonata di congratulazioni per la candidatura al Nobel (un alquanto dispiaciuto Roberto Vecchioni, in un'intervista al quotidiano La Nazione di rara improntitudine), altri tra tirannosauri e dinosauri virtualmente già estinti, sparano le loro ultime cartucce. Comprensibilmente sperando di essere inseriti nella lista dei regali di Natale; che di questi tempi con un cd hai risolto un problema a un prezzo ormai divenuto anche psicologicamente abbordabile. Ligabue ha pubblicato un nuovo singolo, "Il Sale della Terra" cui seguirà a fine novembre l'atteso nuovo album, "Mondovisione". Il brano nel più tipico stile rocker de noartri "parla di una crisi che non è solo economica, ma sociale e di comportamento. Ha a che fare con il bisogno di potere, con le conseguenze prodotte da chi vuole conquistare il potere a ogni costo e a ogni costo mantenerlo» una crisi talmente drammatica che non sono riuscito a non raccontarla in una canzone: in genere non lo faccio". Ipse dixit. E per diversificare il prodotto pubblica anche "La vita non è in rima (per quello che ne so)", un'intervista sulle parole delle sue canzoni, curata da Giuseppe Antonelli, edita addirittura da Laterza, che contiene in anteprima nientemeno che i testi integrali dei brani del nuovo album. Vasco Rossi invece ha rilasciato (prima su Facebook, il luogo privilegiato della sua strategia comunicativa) un nuovo singolo emblematicamente intitolato "Cambia...menti", annunciando in contemporanea le nuove date della prossima estate a San Siro e all'Olimpico di Roma. "Cambiare macchina è molto facile, cambiare donna è più difficile... non farci prendere dalle emozioni, e non ci indurre in tentazioni". Anche qui la purezza della poesia è davvero a un passo, anche se lo stesso Vasco precisa che "la canzone è ironica e ricca di spunti di riflessione". C'è poco da aggiungere. A parte Marinella, che dal 1981, anno del suo primo e unico album "Ma lascia stare, ma chi te lo fa fare", non dà notizia di sè, non c'è cantarocker italiano che segretamente o meno, non aspiri almeno alla candidatura al Premio Nobel. Tanto che bisognerebbe consigliare alla Svezia di provare a immaginare una nuova categoria proprio per loro; quella della faccia tosta può andar bene.
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