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Ne abbiamo già parlato e non c'è niente di più noioso che ripetersi: ma cercare di capire quali siano le strategie delle case discografiche è argomento troppo affascinante per essere abbandonato. Dalla scorsa settimana in edicola, allegato a Repubblica o Sorrisi e Canzoni TV (in teoria sono gruppi concorrenti, ma una joint-venture non si nega a nessuno) è possibile acquistare i cd della discografia dei Pink Floyd a 9,90 euro in aggiunta al prezzo (in realtà l'edicolante si guarda bene dall'appiopparvi quotidiano a settimanale; si tratta solo di un escamotage per non pagare l'IVA). Primo ad essere pubblicato, in occasione del quarantennale, "The Dark Side of the Moon"; lo stesso cd in un qualunque negozio dei diciotto rimasti sulla penisola lo trovate a circa 20 euro, decino più, decino meno, perché la EMI (che per la cronaca è stata assorbita ufficialmente dal gruppo Universal, contraendo a tre il numero delle major esistenti) si è ben guardata dall'estendere l'offerta a chi in effetti avrebbe i titoli per venderla più di ogni altro. Pazienza, direte voi, la sorte dei negozianti non è affar nostro, i tempi cambiano e ormai la musica si compra in edicola. O sul web. O si ascolta sul web, perché l'irruzione di Spotify nelle nostre vite comincia a farsi sentire. Scaricando sul computer l'apposito programmino ci si trova catapultati come l'Alice di Tom Waits in un vero e proprio paese delle meraviglie, Tu digiti un brano ed eccolo pronto a suonare: gratis e per quante volte vuoi. pink-floyd-remasteredProvate: ho trovato "Tago Mago" dei Can, gli Alunni del Sole, Luca Serà Micheli, che è un mio amico, Demis Roussos e anche una tribù di Pigmei che suona l'acqua come se fosse un tamburo. Se poi andate alla sezione radio trovate quella della Blue Note in cui potete fare la ricerca per anni, titoli, brani o gruppi; della Def Jam e della Matador, i consigli del Guardian, di Rolling Stone (americano, tranquilli) o di Quincy Jones. E un'apposita app vi fa scorrere i testi a mo' di karaoke, mentre ascoltate il brano. Tutto gratis. Certo, la qualità è quella che è, ma in una serata tra amici il divertimento è assicurato e senza dover tirare fuori un cd (o peggio un lp) dagli scaffali. Se poi volete svenarvi con 9,9 euro al mese (dev'essere una fissa questa del 9,9) avete alta qualità e possibilità di ascolto offline. Fantastico direte voi, se non fosse che dopo i primi momenti di esaltazione inevitabilmente finirete per accorgervi che la musica non c'è proprio tutta tutta. Ad esempio il primo dei King Crimson non si trova (e come si fa a fare a meno di "Song to the wind" cantata da Greg Lake); non c'è "Passion" di Peter Gabriel, né "To Each..." di A Certain Ratio. E non ci sono il secondo dei Led Zeppelin, il Sgt. Pepper e la sua banda di cuori solitari (i Beatles li trovate solo su iTunes, ma a pagamento ed è un'altra storia ancora), gli AC/DC di "Back In Black", i Radiohead di "In Rainbows", Joanna Newsom e Patti Smith. Insomma il sogno babelico di tutta la musica a portata di mouse ancora non si avvera e chissà mai se si avvererà. E ovviamente non vi aspettate di trovare "The Dark Side of the Moon", anche per quello, come per tutti gli altri dischi dei Pink Floyd, Spotify non ha i diritti. Vi tocca l'edicola o se siete proprio degli inguaribili romantici un bel negozio di dischi.

Questo articolo è dedicato a un ragazzo vestito di nero con un basso a tracolla e la ragazza al fianco, che sabato 16 marzo intorno alle ore 18.30 è entrato da Disco Club – negozio dal 1965 in Genova – chiedendo "The Dark Side of the Moon". Il titolare gli ha pazientemente spiegato che in questo momento lui non lo tiene perché in edicola si trova a 9,90. Lui ha sorriso e ha detto: " va bene, aspetterò quando riarriva".

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