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NELLA TERRA DI TRISTANO
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Ma è interessante raccontare come è nato quel primo disco dei Lyonesse, uscito per la casa discografica PDU. Durante le festività natalizie, Mireille e Pietro ricevettero una telefonata del produttore  Roy Tarrant che chiese loro di fare da spalla a Claudio Rocchi in occasione di un concerto a Lugano. Tarrant era un personaggio alquanto singolare: aveva il compito di rappresentare all’estero la PDU, la casa discografica della famiglia Mazzini e quindi della cantante Mina. Il fatto curioso era che Mina non amava esibirsi in pubblico, inoltre non aveva necessità di avere successo all’estero tanto era grande quello ottenuto in Italia. Roy Tarrant era quindi destinato a girarsi i pollici in ufficio per l’intera giornata. Tuttavia, animato da spirito vivace, decise di cercare nuovi talenti da far conoscere sul mercato italiano. Fu lui a portare in Italia la musica elettronica (Klaus Schulze, Popol Vuh) e a togliere dall’anonimato jazzisti nostrani come Andrea Centazzo. A Lugano dunque, Mireille, Pietro e Trevor aprirono il concerto che avrebbe dovuto avere in Claudio Rocchi il protagonista. Ma dopo i Lyonesse, Rocchi e il suo gruppo salirono sul palco intontiti da stupefacenti e suonarono malissimo, senza neppure accordare gli strumenti. Nel frattempo i Lyonesse erano andati a riposare in un bar nei dintorni e, mentre bevevano una bottiglia di vino, vennero richiamati sul palcoscenico per acclamazione popolare. Il successo fu notevole e Tarrant ne era felicissimo al punto che, avendo percepito in quell’occasione l’interesse che la musica popolare poteva suscitare, propose al gruppo di firmare subito un contratto con la PDU. Si può immaginare l’entusiasmo dei musicisti a quella proposta. E’ difficile tuttavia dire se l’interesse della  PDU nascesse da un vero apprezzamento artistico o piuttosto dal desiderio della casa editrice di riempire un “buco” nel catalogo della musica popolare. Tarrant  comunque ci credeva e appoggiò molto il gruppo invitandolo, nel 1976, a suonare al Parco Lambro. In quei giorni il gruppo era a Milano per registrare il terzo album “Tristan de Lyonesse”. Al Lambro l’atmosfera era da tregenda, il caldo era micidiale, l’acqua poca. Tutti i musicisti che salivano sul palco venivano fischiati al punto che, dopo pochi minuti, scendevano: forse la gente era stufa. Il gruppo avrebbe dovuto suonare verso le 16 ma ebbe inizio una lunga attesa, tutto era molto triste, si respirava un clima pesante e nulla faceva presagire qualche sviluppo positivo. Verso mezzanotte salì sul palco Véronique Chalot che in Italia era assai conosciuta grazie a un disco pubblicato dal folkstudio di Roma. Dédé (André Thomas) era arrabbiatissimo, “ora gli faccio vedere io!!!” diceva tra sé riferendosi a un musicista di quel gruppo che suonava malissimo la bombarda: del resto Véronique era all’epoca circondata da musicisti italiani davvero alle prime armi. Era ormai notte avanzata quando, finalmente, i Lyonesse salirono sul palcoscenico; un amico di Mireille, proveniente dall’ambiente del cinema, si offrì per gestire le luci sulla scena. Il gruppo salì sul palco preparando tutto con calma, senza fretta, mentre una pioggerellina sottile iniziava a cadere… Non è facile comprendere quali alchimie agissero in quella circostanza, forse la determinazione di Mireille e Pietro, il desiderio di comunicare, di fatto il pubblico si sedette e il concerto volò via benissimo, tra gli applausi. Fu certamente un concerto che rimase impresso nella memoria di molti e che ha permesso al gruppo di acquisire la notorietà necessaria per poter lavorare in Italia negli anni a venire. Insieme al contratto con la PDU, questo concerto ha in qualche modo trascinato il gruppo verso la nostra penisola.



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