La morale di “Al lupo! Al lupo!” è una delle più semplici e efficaci della tradizione popolare: se fai sempre la stessa cosa, presto o tardi la gente smette di darti retta. Neil, contrariamente ad altri colleghi più pigri, vive la sua terza età sfornando album a ripetizione (2 nel 2012, 2 nel 2014, 1 nel 2015, 2 nel 2016, “Al disco! Al disco”, si potrebbe dire); tutti degni, pochi o nessuno memorabile (dissentiranno i FAN, ma loro fanno storia a parte). È stato facile, quindi, comprare e ignorare The Visitor (toh, un altro disco tardo di NY). Fedele alla fiaba, The Visitor è, invece, il miglior Neil da “Le Noise” del 2010. È un disco rock sulla vena di “Freedom” (1989), con tocchi acustici squisiti e solide ballate torrenziali (alla Neil Young, potremmo dire). È un disco solido senza quel sentore di pilota automatico che ogni tanto spuntava di recente. Ci voleva. (Marco Sideri)