Forse Bruce Soord non riuscirà mai a scrollarsi di dosso l’etichetta di essere un clone vocale ed emotivo, quasi, di Thom Yorke. E forse la sua band, che non è fatta esattamente di novellini di buone speranze, esistendo dal 1999 e con all’attivo una buona decina di opere, continuerà a meritarsi le attenzioni distratte di chi la considera una sorta di esperimento genetico di clonazione fatto mettendo assieme appunto i Radiohead, i Porcupine di Steven Wilson, gli Anathema, i Sigur Ros. Qui poi addirittura le cose peggiorano, perché dietro i tamburi c’è Gavin Harrison, mostruoso marcatempo “tecnico” ex dei Porcupine, e John Helliwell dei Supertramp. E allora? E allora Your Wilderness è un disco bello, ispirato, ben scritto e meglio suonato, con un’altalena intelligente fra rarefatte sciabolate simil metal (Tear You Up) e ballad che spezzerebbero il cuore ad una pietra, opportunamente infiltrate da languori gilmouriani, pop il giusto, asciuttamente neoprog come solo loro san fare (In Exile). E non è un merito, quest’ultimo, per uno come Soord? (Guido Festinese)