Nel novero dei grandi ritorni si aggiungono, con somma attesa da parte dei fans più accaniti, i Blur. C'è subito da dire che si tratta di un lavoro decisamente bifronte: si ritrova con estremo piacere la gioia britpop delle lallazioni di Damon Albarn declinate in forma canzone e ci si confronta con tutti gli anni e le esperienze che hanno passato i musicisti durante questi lunghi anni di separazione e viaggi. In effetti, nelle canzoni meno accessibili si accede alle pellegrinazioni etniche di Albarn e ci si sollazza in una sorta di atlante geomusicale decisamente sfaccettato. Il pop di purissima estrazione inglese è però la parte vincente del disco, perfetto nella costruzione, impreziosito da una discreta elettronica, più che maturo. Inutile segnalare una canzone piuttosto che una atmosfera, il lavoro si prende in blocco, con un pò di nostalgia per i tempi andati ed un binocolo puntato sul futuro. (Marcello Valeri)