Sembra ormai difficile ascoltare un disco pienamente soddisfacente da parte di Steve Earle, nonostante dal vivo riesca sempre ad iniettare nei brani il fuoco della passione. Però i recenti concerti con i rinnovati Dukes facevano sperare in un cambiamento e magari in un disco con una vera rock band, ma non è stato così; Terraplane si limita a proporre una mezz’oretta di sano, vigoroso, ma sterile blues, rifugio spesso usato, purtroppo, quando cala l'ispirazione (anche il titolo rimanda all’omonimo blues di Robert Johnson). Tuttavia non si tratta di un brutto disco, ad essere onesti, ma ci si aspetterebbe molto di più da chi ha scritto pagine come Guitar Town, Copperhead Road o My Old Friend The Blues (appunto). Considerando la recente separazione dalla cantautrice Alison Moorer (cui forse si riferisce il brano più riuscito ‘Better Off Alone’) al povero Earle possiamo giusto concedere le attenuanti generiche, d’altronde, dal punto di vista giudiziario, ha pagato già duramente negli anni della dipendenza dalle droghe. (Fausto Meirana)