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Rock Recensioni RHIANNON GIDDENS - Tomorrow Is My Turn
 

RHIANNON GIDDENS - Tomorrow Is My Turn RHIANNON GIDDENS - Tomorrow Is My Turn Hot

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Titolo
Tomorrow Is My Turn
Anno
Casa discografica

Rhiannon-GiddensTalentuosa (a dir poco) ed emozionante vocalist afroamericana della North Carolina, leader dei Carolina Chocolate Drops (specialisti in country blues e old time music), violinista, banjoista, oggi in un grande momento di crescita artistica, la giovane Rhiannon Giddens pubblica questo suo nuovo album (il primo da solista) "Tomorrow Is My Turn", dedicato a Nina Simone (almeno nel titolo), e alla fatica di vivere, e prodotto da T Bone Burnett, che la guida (insieme a un nutrito e valente gruppo di strumentisti) nei territori della "rivisitazione alternativa" (da una parte) e verso "derive" più jazzistiche (dall'altra), attraverso la riproposizione di un serie di classici (noti e meno noti).

I due avevano già di recente collaborato proficuamente nella produzione e realizzazione di "Lost On The River", splendida antologia con la partecipazione di protagonisti vari, chiamati ad interpretare inedite liriche dylaniane, sotto la supervisione (apppunto) del "vecchio" T Bone. Voce straordinaria, dicevamo, quella di Rhiannon, dal timbro rotondo e al contempo sottile (da mezzo soprano potremmo dire), capace di mescolare intensità lirica e fervore spirituale (si ascolti il traditional "Round About The Mountain", ispirato a una registrazione di Florence Quivar, celebre mezzo-soprano afroamericana). E in effetti, pare che Rhiannon abbia studiato opera e canto lirico presso il Conservaotrio di Oberlin (nell'Ohio), e che si fosse addirittura immaginata una carriera in quell'ambito (e chissà che non possa capitare ugualmente, nonostante il forte richiamo esercitato dalla musica popolare). Un percorso che l'ha probabilmente resa interprete ancora più coinvolgente ed efficace, anche se per fortuna (con tutto il rispetto per le cantanti liriche) sempre lontana da certe impostazioni retoriche vocali e teatrali. Una voce in grado di rapire fin dal primo istante e situata alla perfetta confluenza tra un profondo sound afroamericano e più ariose e leggere armonie, tipiche della country music delle sue parti. La chiave per capire questo aspetto della sua luminosa arte sta già probabilmente nel solo ascolto della title track, che Nina Simone swingava alla sua maniera, con il suo tipico basso vocione, e che Rhiannon canta (giusto per intendersi, la Giddens non ha ovviamente la medesima "evanescenza") come un'Eva Cassidy rediviva, di nuovo alle prese con il suo standard preferito ("Autumn Leaves"). Oppure nel confrontare la più roboante worksong "Waterboy" (che era la grande voce da field shouter di Odetta a cantare), del compositore di origine rumene Jacques Wolfe, che negli anni trenta del '900 era rimasto impressionato dalla musica afroamericana (canti di lavoro, spirituals, blues), finendo per comporre diversi brani di successo in quello stile, con invece "O Love Is Teasin'", un'antica aria celtica (per così dire), un traditional, che era stato portato al successo da Jean Ritchie (suonatrice di dulcimer e delicata cantante, leggenda dell'old time music del Kentucky, classe 1922), verso la fine degli anni '50 (o giù di lì). O ancora nel mettere in relazione la riproposizione del vigoroso boogie blues di Sister Rosetta Tharpe "Up Above My Head" con la riedizione di un classico del country come "Don't Let It Trouble Your Mind" della celebre Dolly Parton. Una perfetta sintesi, insomma, di blues, country, gospel, jazz, e in particolare di quel morbido country blues del sud est, quello della regione pedemontana affacciata sulla catena appalachiana, così profondamente radicato in entrambe le culture (quella bianca e quella nera). Ma queste sono ormai distinzioni che lasciano il tempo che trovano, e che rischiano di essere anacronistiche e nuovamente divisive, perché stiamo in realtà parlando del medesimo articolato tessuto culturale, come dice T Bone Burnett, al qual tutti i musicisti di questo valore sentono di appartenere, espressione dell'incontro sofferto, doloroso e magico, tra due affascinanti culture di tradizione, quella anglossassone e quella afroamericana, che ha fortunatamente dato vita alla moderna popular music. E allora vai Rhiannon, oggi è proprio arrivato il tuo turno (e finalmente). (Marco Maiocco)

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RHIANNON GIDDENS - Tomorrow Is My Turn 2015-02-16 18:20:06 Massimo
Giudizio complessivo 
 
8
Opinione inserita da Massimo    16 Febbraio, 2015

Bella recensione per un disco di notevole livello....speriamo in un futuro altrettanto valido

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