Sono passati trentuno anni dal precedente album (e da un Ep con Robert Wyatt); sembrerebbe una di quelle storie alla Rodriguez: artisti mancati che riappaiono dopo decenni di anonimato in lavori improbabili e poco gratificanti. Non è il caso di Ben Watt, metà Everything but The Girl (con la moglie Tracey Thorn), una sfilza di successi planetari alle spalle, un’attività da DJ acclamato in giro per il Regno Unito. Ma questo è anche l’anno in cui ha dato alle stampe un libro dedicato ai genitori “Romany e Tom”, un momento in cui Watt sta facendo i conti con il passato. Lo fa con un disco leggiadro, quasi interamente acustico, con ballate alla Costello ("Matthew Arnold's Field" e “Levels”, con David “Floyd” Gilmour alla steel guitar) e sprazzi decisamente più rock (“Nathaniel”). Un disco sincero e riuscito. (Danilo Di Termini)