Non esistesse, una biografia inquieta ed enigmatica come quella di Juana Molina andrebbe inventata: argentina figlia di esiliati a Parigi sfuggiti alle grinfie sanguinarie di Videla, musicista da quando era bambina, diventata poi una sorta di superstar nel suo paese come attrice comica. Se La Guzzanti facesse dischi sarebbe dura darle retta, no? Eppure questo succede. Che a Juana Molina bisogna dar retta, perché è una specie di genio. Mettiamola così; se Björk fosse nata nelle latitudini di Piazzolla, se Laurie Anderson avesse deciso che la pampa è per lei, questo ne sarebbe venuto fuori:Juana Molina. una streghetta esperta dalla voce magnifica che traffica con l'eletronica e scrive brani avvolgenti, stratificati e memorabili di pop veramente strano e straniante. Con la stessa oscura luminosità di un Brian Wilson. Occhio alla Bruja. (Guido Festinese)