Primo di quattro album a tema (gli altri seguiranno entro il 2011), che ripercorreranno venticinque anni di una carriera iniziata a metà degli anni '80, quando nello splendore sintetico della new wave, presentarsi con una chitarra a tracolla non era scontato come oggi. Potrebbe sembrare una celebrazione - in parte sicuramente lo è - e anche l’idea di rivisitare in veste semi-acustica, brani che, anche in originale non erano percorsi da particolari fremiti elettrici, appare un po’ bizzarra. Poi il disco inizia (“Small blue thing”, “Caramel”, “Marlene on the wall”) e ogni discorso appare superfluo. La voce di Suzanne (quanto Leonard Cohen nel suo destino) ha guadagnato con il tempo un pacato e brunito spessore e la semplice capacità di scrivere belle canzoni fa il resto. Puro piacere. (Danilo Di Termini)
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