Settimo e, a quanto pare, ultimo album per il gruppo di Dean Wareham. Dopo dodici anni di attività ad altissimo livello, il gruppo dell’ex Galaxie 500 ci lascia con l’ennesima serie di ballate romantiche e struggenti nelle quali echeggiano ancora inevitabili riferimenti ai geni ispiratori di Dean (Lou Reed e Tom Verlaine), ma che con le loro atmosfere rarefatte e permeate dal suono ipnotico della chitarra di Sean Eden e grazie alle splendide voci dello stesso Wareham e della Phillips, rendono il sound riconoscibile al primo ascolto.
Il paesaggio musicale che ne esce fuori, crepuscolare, algido, notturno, è quanto di più vicino ci si possa immaginare all’immagine del satellite da cui ha preso il nome il gruppo e ci fa sperare che almeno la collaborazione tra Dean e Britta, che già nel 2002 ci ha dato un capolavoro come Avventura, non finisca con questo splendido album. (Giancarlo Balduzzi)