Registrato nel luglio del 2017, questo disco affonda le sue radici in un viaggio di John Surman, risalente a una dozzina di anni fa, in Brasile e all’incontro con il pianista Nelson Ayres. L’idea originale era quella di un disco in duo, ma durante la fase di scrittura il multistrumentista inglese ha sentito l’esigenza di aggiungere un terzo strumento, che ha trovato nel newyorchese Rob Waring, un suonatore di vibrafono e marimba da tempo residente a Oslo (dove vive anche Surman). Il risultato è “Invisible Threads”, una raccolta di brani - dettagliatamente descritti nelle insolitamente (per ECM) lunghe note di copertina - in cui i sassofoni del leader si distendono sulla trama intrecciata dagli altri due musicisti. Tra questi il bel crescendo di “Autumn Nocturne”, l’ammaliante “Byndweed” dalle cui armonie proviene anche, su suggerimento del produttore Manfred Eicher, l’iniziale “At First Sight”, le brevi e sinuose evoluzioni del clarinetto basso di “Concentric Circles”. Non un disco che rapisce al primo ascolto, ma da scoprire senza fretta e con il giusto tempo. (Danilo Di Termini)