Il nuovo album dei Killing Joke, la storica band inglese, capitanata dal carismatico Jaz Coleman, concentra le tre anime che la caratterizzano: punk, dark-metal e dance, in dieci brani che non lasciano tregua. Forse nulla di nuovo per gli adepti, ma un disco che propone un gruppo in splendida forma, nonostante l’età, e che continua a trasmettere stimolanti inquietudini creando atmosfere cupe, ossessive, energiche e martellanti, condite da un’energia primordiale, evocativa di scenari diabolici e infernali. MMXII (il titolo è emblematico) si apre con una suite di 9 minuti, Pole Shift, una dichiarazione di intenti dalla linea melodica collaudata e repentini cambi ritmici. Il resto del disco è da ascoltare senza interruzioni lasciandosi trasportare da un delirio percussivo che non si placa nemmeno quando con In Cythera, il brano più abboccato del’intero lavoro, si vuole compiacere un pubblico meno avvezzo al genere. (Mauro Carosio)