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Rock Recensioni BEN WATT - Storm Damage
 

BEN WATT - Storm Damage BEN WATT - Storm Damage

BEN WATT - Storm Damage

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Titolo
Storm Damage
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Tra un tweet sugli Open d’Australia e uno di ammirazione sul collega Ryley Walker mentre assiste a un suo concerto al Café OTO, Ben Watt si ricorda di scrivere dell’uscita del suo nuovo disco e del suo tour promozionale. Niente di strano per uno degli artisti più schivi della scena pop, uno “che non ha voglia suonare le hit del suo passato per non cadere nella nostalgia”: hit che per intenderci sono quelle degli Everything But The Girl, il duo formato insieme con la moglie Tracey Thorn. A seguirlo su Twitter, Ben, sembra proprio un uomo normale, come noi, uno che potresti incontrare davanti a scuola mentre aspetta suo figlio, perché la moglie è andata a far spese con le amiche. Come noi attraversa momenti meno felici, come gli ultimi anni, resi cupi dalla perdita del fratellastro nel 2016: “Mi sono bloccato per un anno”, ha detto, “l'album è nato da un intenso periodo di angoscia personale e rabbia politica”. Per questo “Storm damage” (i danni da tempesta sono quelli più difficile da quantificare per il rimborso assicurativo, ma qui la metafora è tutta interiore) suona così molto diverso dal precedente “Fever Dream”: là c’erano le chitarre di Bernard ‘Suede’ Butler a spingere delicatamente verso sonorità rock; qui un trio molto più intimo con Rex Horan al contrabbasso e alla viola, Evan Jenkins alla batteria e il chitarrista dei Low, Alan Sparhawk, con il leader a tastiere ed elettroniche varie. Benché le canzoni che aprono l’album siano ballate comunque classiche, tenui, malinconiche (compresa l’iniziale e beatlesiana “Balanced on a Wire”), lentamente Watt sposta il baricentro verso zone più rarefatte, a tratti minimali come l’apertura di “Knife In The Drawer” o nell’eterea “Irene”. Qualche esilità compositiva e il ricorso, forse superfluo, a coloriture elettroniche poco entusiasmanti, non intaccano la solidità di un disco capace anche di sollevare un sommesso entusiasmo, con brani come la maccartiana “Hand” o la conclusiva “Festival song”. (Danilo Di Termini)

 

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BEN WATT - Storm Damage 2020-02-03 18:01:28 Danilo Di Termini
Giudizio complessivo 
 
84
Danilo Di Termini Opinione inserita da Danilo Di Termini    03 Febbraio, 2020
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