Il piano era di recensire senza ascoltare. In fondo tutti i brani di questa tripla celebrazione sono editi (alcuni in polverosi cantucci di compilation, ma pur sempre editi). E invece il tempo trascorso tra l’idea di recensire e la recensione vera e propria ha dato spazio a questo viaggio a ritroso nei Mogwai. E, signori, che viaggio. Il gruppo scozzese arriva a compiere venti anni con una personalità, e un catalogo, possenti: dalle prime mosse in bilico tra distorsione e post rock, alla scoperta della canzone, alla maturazione finale con tutti gli elementi che si fondono in una convincente ipotesi di colonna sonora continua. I Mogwai (da Glasgow, Scozia) cantano poco, giocano col pieno e col vuoto, hanno saputo sopravvivere a corsi e ricorsi della moda. Central Belters è la meritata (auto) celebrazione di un gruppo ostinato e unico. E non costa neppure tanto. (Marco Sideri)