La grande quantità di dischi dal vivo di Leonard Cohen usciti negli ultimi anni (Live in London, Songs From The Road, Live at The Isle of Wight, Live in Dublin,) non deve condizionare il giudizio su Can’t Forget, perché il contenuto questa raccolta è molto vario e interessante; metà dei brani proviene dai soundcheck, con due inediti, due inaspettate cover e il bonus di un divertissement narrativo. Tolti i brani ‘normali’, tra i quali brillano una sensuale ‘Joan of Arc’ e l’oscura ‘Night Comes On’ (da Various Positions), si fanno notare, tra i brani più appetitosi, La Manic, ballata in francese del Quebec accolta con fragore dal pubblico della regione canadese e una versione di Choices, tratta dal repertorio del countryman George Jones. I due inediti firmati da Cohen, ‘Never Gave Nobody Trouble’ e ‘Got A Little Secret’ sono due gradevoli esercizi carichi di blues e ironia, perfetti per rodare la band, non a caso provengono ambedue dalle prove di sala. Il bizzarro brano finale, ‘Stages’ è una recitazione disincantata sull’attrazione femminile verso il maschio in relazione alle differenti età di quest’ultimo, condita dell’autoironia che si può permettere il cantautore ottantenne; incollate ad essa ci sono due belle strofe di ‘Tower Of Song’ che chiudono in bellezza questa selezione proveniente dai concerti del 2012-2013 sui palchi di mezzo mondo. (Fausto Meirana)