Alcuni anni orsono Eugene Kelly aprì una tournée di Belle And Sebastian. Faceva un po' tristezza vederlo da solo sul palco in una dimensione acustica che non rendeva giustizia al suo talento di fluido melodista pop. Oggi l'unica cosa che fa tristezza è il taglio di capelli corto-tattico che lo rende quasi irriconoscibile rispetto al lungocrinito eroe indie di un tempo. Per il resto, il suo ritorno in scena insieme a Frances McKee con la gloriosa sigla Vaselines è vitale, vivace, divertente come se vent'anni non fossero passati dalla loro opera prima, e fino a ieri unica, Dum-Dum. Si tratta di un grande risultato per un nome che era diventato di superculto grazie a estimatori di prestigio come Kurt Cobain e, appunto, Belle & Sebastian. In questi casi infatti ci si trova di solito di fronte a musicisti fiacchi e/o rancorosi e dischi che, quando va bene, meritano un sei di stima. Invece, almeno due canzoni di Sex With An X (la title track e la programmatica I Hate The 80's) entrano di diritto nel novero delle melodie più coinvolgenti dell'anno e, se non bastasse, tutto l'album scorre che è un piacere grazie a duetti vocali che fanno impallidire per tono epico-ammiccante quelli di Mark Lanegan e Isobel Campbell (Turning It On) e melodie retrò degne del miglior Elvis Costello con gli Attractions (My God's Bigger Than Your God). Adorabile è la solita ironia sexy aggiornata al passare degli anni e della magrezza (Overweight But Over You), mentre solo i pezzi che provano a essere noise (Poison Pen) o vagamente meditativi (Exit The Vaselines) fanno perdere qualche colpo al disco. Come ritorno dell'anno i Vaselines perdono la sfida con Roky Erickson, però loro potrebbero ricominciare ad avere una carriera 'normale', mentre per Roky la cosa pare più difficile. (Antonio Vivaldi)
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