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C'era una volta.... C'era una volta.... Hot

p.r. 1Negli ultimi tempi all'improvviso è tornato di moda Pop Records. I più giovani non capiranno cosa significhi Pop Records, magari pensano al consueto ritorno alla musica pop, invece no. Pop Records è la nostra rivista. Nostra, in quanto nata a Disco Club e resa possibile dalla collaborazione dei nostri giovani (allora) clienti. Il ritorno di moda in realtà è dovuto a una serie di richieste di numeri arretrati. Mi sono dovuto lanciare nel nostro archivio di centinaia di riviste musicali, raccolte dai primi anni '70 fino ad oggi e alla fine eccoli qui tutti numeri di Pop Records dal maggio 1973 ad agosto 1975. Una copia per tipo me la sono portata a casa e sfogliando le pagine ho rivisto i nomi dei nostri collaboratori, poco più di ventenni, e ho visto quanti di loro sono partiti da noi per spiccare il volo che li ha portati spesso lontani da Genova. Alcuni nomi? Renato Tortarolo, poi per anni al Secolo XIX, Flavio Brighenti, Repubblica e i suoi allegati musicali, Massimo Poggini, Max e decine di libri su cantanti italiani, Enrico Ghezzi, a Rai3 con Blob, Umberto Rossi, critico cinematografico a livello internazionale, Francesco Pincione, Filmstory a Genova, Paolo Usai Cherchi, in giro per il mondo a gestire archivi e musei, anche lui, cinematografici, e tanti altri (sono troppi per citarli tutti).
In quegli anni io ero un collaboratore "esterno" (lavoravo in banca), ma, oltre a fare gli ordini dei dischi d'importazione, ero il direttore di Pop Records. Eccovi le foto del primo numero e dell'ultimo della gloriosa rivista, da notare la classifica dei più venduti a Disco Club nel maggio 1973:
1. Pink Floyd - Dark Side of the Moon
2. Kingp.r. 21 Crimson - Larks' Tongues in Aspic
3. Procol Harum - Grand Hotel
4. Elton John - Don't Shoot Me...
5. Led Zeppelin - Houses of the Holy
6. Deep Purple - Who Do WeThink We Are
7. Weather Report - I Sing the Body Electric
8. Strawbs - Bursting at the Seams
9. John McLaughlin - Birds of Fire
10. Hugh Hpper - 1984
Classifica assolutamente vera, ogni disco aveva sopra un'eticheta con nome e titolo, che veniva staccata al momento della vendita e messa su un quaderno. Io mi portavo a casa il quaderno e conteggiavo le vendite (come vedete per me nulla è cambiato, mi portavo il lavoro a casa nel 1973 e me lo porto adesso...)
Seconda cosa da notare, i Soft Machine hanno attraversato la storia della nostra rivista, in copertina nel primo numero Hugh Hopper, nell'ultimo Robert Wyatt, nostro idolo incontrastato.

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