La barba, il faccione e il cappello calcato sulla fronte sono gli stessi di quando, esordiente, Damon Gough (ossia Badly Drawn Boy) era la Grande Promessa della musica britannica, osannato e coccolato al grido di “Incrocio tra Beck e Nick Drake!”; era dieci anni fa, all’uscita di The Hour Of The Bewilderbeast. Ne è passata di acqua sotto i ponti e, inutile girarci intorno, la stella di Damon si è offuscata: dischi traballanti, l’occasionale gemma in mezzo all’ordinaria amministrazione… Insomma, una Grande Promessa mantenuta a metà. Questo album è dunque sì un ritorno ma, per fortuna, in punta di piedi. Non mira a replicare i fasti passati, ma mette in fila dieci ballate agrodolci, in bilico tra acustico e gentile elettronica, carezzevoli e calde. La rifondazione BDB parte da qui. E compiacersene è il tributo minimo davanti al suo talento. (Marco Sideri)
vedi sotto video