Il nuovo disco di Marc Carroll, cantautore dublinese dal passato punk e ancora piuttosto sconosciuto, almeno da noi, gode dell’importante collaborazione di due ex componenti dei Crass, il collettivo inglese anarco-punk; sono l’artista grafico Gee Vaucher, cui si deve la bella e inquietante retrocopertina, e Penny Rimbaud, che firma e canta l’inno che intitola l’album e che si distanzia, in effetti, dalle altre composizioni di Carroll. Queste ultime sono divise tra il tono grave dei brani che affrontano tematiche politiche e quello più malinconico riservato ai testi che sondano terreni più intimi e personali, come nella riuscita ballata Catalina In The Distance. Dal punto di vista sonoro, troviamo arrangiamenti ricercati ed eclettici, come il fingerpicking quasi folk di Oh Death, Dont Yet Call Me Home, i fiati sognanti di A Child In Midstream o il curioso clone byrdsiano di Your Ghost, che tengono desta l’attenzione su questo disco certo non facile ma di grande fascino. (Fausto Meirana)