Nato dall'incontro mistico con un vecchio, polveroso Steinway, registrato in una chiesa, mixato nel monastero e rifinito in una 'funeral home'... Ci sono tutti gli ingredienti per omaggiare la tradizione gospel americana in questo nuovo cd di Daniel Martin Moore; il cantautore del Kentucky, con l'aiuto di Yim Yames al banjo e un ristretto gruppo di amici musicisti, rivisita qui una smazzata di brani religiosi e ne compone altri nella stessa vena, alternando arrangiamenti che variano dal bluegrass allo swing con atmosfere più intimiste. La voce duttile e calda e la strumentazione sostanzialmente acustica sono un valore aggiunto, mentre l'omaggio a Jean Ritchie, da cui il titolo dell'album, è un ulteriore segno di rispetto verso la grande tradizione folk americana. Anche se il tutto dura solo una mezzora nel disco regna la rara intensità di una genuina e calda preghiera. (Fausto Meirana)
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