#LaCopertina

Nei primi anni del '900, il fisico e inventore Robert W. Wood è affascinato dall'idea di riuscire a vedere il mondo dal punto di vista di un pesce. Dopo molti tentativi riesce a perfezionare un obiettivo fotografico grandangolare che abbraccia un angolo di campo non minore di 180°, il fish-eye. La Nikon produce il primo obiettivo per la vendita nel 1962. Quasi subito viene adottato per la creazione di copertine che, in una sola immagine, riflettono la visione di una generazione che vuole manifestare il suo scostamento dal mondo che la circonda. Uno dei primi esempi è Mr. Tambourine Man dei Byrds, pubblicato il 21 giugno 1965, con una foto scattata da Barry Feinstein. Ne1 1966 Guy Webster immortala i Rolling Stones al Franklin Canyon Park, sulle montagne sopra Beverly Hills, per l'edizione americana di Big Hits (High Tide and Green Grass), nel luogo dove lo stesso anno ha fotografato Simon & Garfunkel per la cover di The Sound of Silence. Ma in quest'ultimo caso senza usare il fish-eye.

Rolling

Byrds

A metà degli anni '70 il tasso di criminalità di New York City ha raggiunto livelli impensabili e la città è sull'orlo della bancarotta. Nel 1977, lo Stato di New York assume Milton Glaser per progettare un logo per rilanciare il turismo. All'epoca è già famoso per le innumerevoli creazioni, tra cui in ambito musicale, numerose copertine di classica e jazz. Uno dei suoi primi poster è quello inserito nel '66 nel Greatest Hits di Bob Dylan, mentre due anni dopo cura l'intera grafica del primo disco della Band, Music from Big Pink. Mentre sta andando a una riunione, seduto in taxi, ha l'idea del logo con una "I" maiuscola e un cuore rosso, sopra le lettere "NY" nel carattere tipografico della macchina da scrivere. Sempre all'interno dell'operazione viene pubblicato dalla Salsoul un disco mixato da Tom Moulton, uno degli inventori del mix a 12 pollici, con la foto di un pin appuntato sul bavero di un cappotto. Milton Glaser è scomparso domenica 26 giugno nel giorno del suo 91° compleanno. (Danilo Di Termini)

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Get Lucky è il secondo disco della band hard-rock canadese Loverboy: nel 1981 raggiunge la posizione numero 7 nella classifica di Billboard, vendendo oltre quattro milioni di copie. Quando il fotografo David Kennedy viene incaricato di realizzarne la copertina, pensa subito a un paio di pantaloni rossi di pelle. L'identità dell'indossatore sarà svelata dal cantante Mike Reno solo nel 2012: in un'intervista rivela che al momento dello scatto il solo paio di pantaloni disponibile è di una taglia molto piccola e l'unica che riesce ad indossarli è la figlia tredicenne del fotografo. Il braccio e la mano sono di un modello maschile mai identificato. Nel 2009 Joan As Police Woman pubblica un disco di cover: in copertina due mani appoggiate in bella mostra su un sedere nudo. Nel 2020, per il secondo volume, l'evidente omaggio (o plagio?) della copertina dei Loverboy, ad opera del fotografo David Fitschen. Non dovrebbero esserci dubbi sulla proprietà del corpo all'interno dei pantaloni rossi. (Danilo Di Termini)

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Lovee

Ugo Eugenio Prat, in arte Hugo Pratt, nasce a Rimini il 15 giugno 1927; è uno dei disegnatori italiani più celebri nel mondo, soprattutto per il famosissimo personaggio di Corto Maltese, protagonista del primo romanzo a fumetti italiano (oggi si direbbe graphic novel), La Ballata del Mare Salato. Al suo attivo ci sono anche alcune copertine: tra queste una nel 1990 per Paolo Conte e il suo Parole d'amore scritte a macchina: d'altronde molte canzoni dell'Avvocato sono autentiche traduzioni in musica delle storie di Pratt. La vicenda di un'altra copertina è invece più complessa: nel 1974, in Corte Sconta detta Arcana, il disegnatore prende spunto proprio dall'amico Nino Ferrer per impersonare uno dei personaggi della storia, l'omonimo ufficiale russo. Nel 1996 quel disegno diventa l'immagine dell'ultimo disco di Ferrer, il live Concert chez Harry; due anni dopo, il cantante nato a Genova, si toglie la vita sparandosi con un fucile, due giorni prima del suo sessantaquattresimo compleanno. (Danilo Di Termini)

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Conte

David Stone Martin nasce nel 1913 a Chicago, dove studia al locale istituto d'arte. Durante la Seconda Guerra Mondiale diventa art director dell'United States Office of War Information, realizzando alcuni memorabili poster per la propaganda bellica. In quegli anni l'amico e produttore Norman Granz gli chiede di progettare le copertine per alcuni 78 giri tratti dalle registrazioni dei concerti da lui organizzati, i Jazz at the Philharmonic. È l'inizio di una collaborazione che continua attraverso tutte le etichette di Granz (Mercury, Norgran, Clef, Verve, Pablo): lo stile inconfondibilmente originale di Martin coglie perfettamente l'essenza del jazz e dei suoi interpreti. Non a caso nel 2010 il Jazz at Lincoln Center allestisce una mostra dall'emblematico titolo Jazz at First Sight: The Art of David Stone Martin. Le due copertine ideate per Billie Holiday rispettivamente nel 1952 (Billie Holiday Sings) e nel 1958 (All or Nothing at All), lo dimostrano molto meglio di queste 1000 parole. (Danilo Di Termini)

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