Jazz

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ImageNel 1955 Chet sbarcò in Europa con il suo nuovo quartetto composto da Jimmy Bond (basso), Peter Littman (batteria) e il ventiquattrenne Dick Twardzik al piano, un bopper nel senso più puro del termine, ma con uno stile assolutamente personale: un breve tour, da cui questo “Koln concert” del 9 ottobre, un paio di sedute a Parigi (“Chet Baker in Paris vol.1”, da avere) e poi la morte per overdose di Twardzik dodici giorni dopo.
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Image Una copertina non proprio azzeccata e un nome poco invitante rischia di far passare inosservato uno dei migliori cd italiani jazz della stagione, quello di un gruppo con il chitarrista Fabio Zeppetella, Dario Deidda al basso e Fabrizio Sferra alla batteria. "Spirit, energy, presence": come il sottotitolo delle tre variazioni di "Piero's blues", ma anche caratteristiche della musica espressa dal trio, in cinque brani impreziosita dalla presenza di Enrico Rava.
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ImageUn quartetto apparentemente bizzarro, tre strumenti e una macchina fotografica (una Leica per la precisione), con la quale Guy Le Querrec ha ritratto l’Africa a partire dal suo primo viaggio nel 1968. Da quelle immagini (il libretto ne propone circa un centinaio)  nasce l’ispirazione per un disco di assoluta bellezza, tredici brani in cui risuonano le sonorità di un continente evocato dal contrabbasso di Henri Texier, dai tamburi di Aldo Romano e dai fiati (clarinetto, clarinetto basso e sax soprano) di un Louis Sclavis sempre più travolgente.
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Image Rinnovare nella continuità è sempre stata una caratteristica del jazz. Giovanni Falzone sceglie di partire dal ‘bop’ di Charlie Parker e da sette sue composizioni dalle quali ha estratto una breve porzione melodica, sulla quale ha sviluppato un brano interamente originale.
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ImageNel 1985 Pat Metheny viene da una serie di incisioni per ECM (tra cui un anno prima il bellissimo e colemaniano “Rejoycing” in trio) in cui ha già evidenziato i due aspetti che caratterizzeranno tutta la sua produzione musicale: da un lato la fusion luminosa e raffinata tanto amata dal grande pubblico, dall’altro la sperimentazione radicale impregnata della lezione “armolodica” di Ornette Coleman.
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ImageUn anno dopo “Easy living” ritorna a splendere il suono della tromba di Rava, con un trio completato dall’essenziale pianoforte di Stefano Bollani e dall’eterea batteria di Paul Motian. 

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