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Jazz Recensioni STEFANO BOLLANI - Mediterraneo
 

STEFANO BOLLANI - Mediterraneo  STEFANO BOLLANI - Mediterraneo Hot

 STEFANO BOLLANI - Mediterraneo

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Titolo
Mediterraneo
Anno
Casa discografica

“Jazz alla Filarmonica di Berlino” è una bella serie di concerti (giunti con questa registrazione al diciassettesimo capitolo) che cerca di dare un ritratto sonoro delle molte famiglie musicali jazz, classiche e folk che tutte assieme possiamo definire come “Europa”, termine un po' in ribasso in questi tempi. Dunque qualsiasi argine culturale messo a presidio dell'intelligenza, contro chi predica grette chiusure campanilistiche e pseudo identitarie è benvenuta. Qui è all'opera il trio nordico da molti anni attivo guidato da quel folletto dei tasti che è Stefano Bollani, trio rinforzato dalla fisarmonica di Vincent Peirani, con la presenza naturalmente della “piccola orchestra” ritagliata nei ranghi della Filarmonica. Resta un po' ambiguo il concetto se questo disco sia dedicato al “Mediterraneo” o se tale caratteristica vada intesa come attributo principe dello stivale geografico lanciato come un pontile sull'acqua nell'Europa meridionale: forse vale questa ipotesi, perché si parte da Monteverdi, si transita per Rota e Morricone, poi per Paolo conte, Puccini e Rossini. Scelte dunque abbastanza convenzionali, perfino prevedibili, per noi. Ma la classe strumentale è intatta, e le singole scelte indiscutibili, per valore. (Guido Festinese)

 

 

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82  (2)

 
STEFANO BOLLANI - Mediterraneo 2017-11-21 12:36:24 Danilo Di Termini
Giudizio complessivo 
 
82
Danilo Di Termini Opinione inserita da Danilo Di Termini    21 Novembre, 2017
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STEFANO BOLLANI TRIO - Mediterraneo: Jazz at Berlin Philharmonic (ACT, 2017)

In un momento in cui l’idea d’Europa è quanto mai in crisi, il Jazz at Berlin Philharmonic ha allestito una serie di concerti, curati da Siggi Loch, per esplorare le radici musicali del ‘Veccho Continente’ e documentare il ‘Sound of Europe’. Non poteva mancare un capitolo dedicato all’Italia e probabilmente, per condurre un viaggio tra musiche così eterogenee, non poteva esserci musicista più adatto di Stefano Bollani. Al trio danese del pianista (Jesper Bodilsen al contrabbasso e Morten Lund alla batteria) si aggiungono quattordici membri del Berliner Philharmoniker e l’accordeonista francese Vincent Peirani: il compito sembrerebbe davvero improbo e altissimo il rischio di cadere nel kitch. Invece il miracolo avviene: merito di Bollani, completamente a suo agio sia con una Sinfonia di Monteverdi che con “Amarcord” di Rota (autore con cui, a nostro parere, ha più di un tratto in comune), capace di partire da “The Good, The Bad And The Ugly” per citare “Manhattan Skyline” di David Shire (da “Saturday Night Fever”!); e di dare nuovo lustro a un brano quasi consunto dall’uso come “Azzurro” di Paolo Conte. Gli arrangiamenti sono del norvegese Geir Lysne, attento a non scadere nell’oleografia in titoli rischiosi come “O mio babbino caro” di Giacomo Puccini, “Largo al factotum” di Gioachino Rossini) o “Fortunella” di Nino Rota (il brano, tratto da un film diretto da Eduardo De Filippo, che diventerà il celeberrimo tema del Padrino di Coppola). Una piacevole sorpresa che non risolverà il problema dell’Europa, ma raggiunge egregiamente il suo scopo. (Danilo Di Termini)

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STEFANO BOLLANI - Mediterraneo 2017-11-19 15:47:44 Guido Festinese
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82
Guido Festinese Opinione inserita da Guido Festinese    19 Novembre, 2017
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