In un periodo come questo, è giusto e legittimo che chi se ne deve stare chiuso in casa coltivi i propri interessi, magari andando a rileggere o riascoltare quanto è scivolato via nella fretta stolida di giornate troppo affollate di impegni. Oppure si può imboccare una strada parallela: mettersi in gioco, non rinnegare la propria passione, e sfidare il proprio io a leggere (o ascoltare) qualcosa che, intravisto su un elenco o in una delle ormai rare vetrine di dischi, non susciterebbe di botto il nostro interesse. Prendiamo questo disco, Mediterranean Tales. Il titolo e la splendida copertina marina potrebbero forse allettare chi è sensibile alle “storie mediterranee”, un viluppo di narrazioni che corrisponde grossomodo all’intera storia dell’Occidente. Visto da Sud, non da Nord. Però ci sarebbe il limite di quei due nomi, che al novantanove per cento delle persone diranno poco. Rimediamo: Gianni Iorio suona il bandoneon, la fisarmonica usata nel tango che imbracciava Astor Piazzolla. Pasquale Stafano suona il pianoforte. Suonano insieme da quasi un quarto di secolo, costruiscono piccoli, fatati incastri di suoni che farebbero la gioia di qualsiasi regista a caccia di melodie perfette. Ignorare questo disco è un torto fatto alla bellezza della musica senza etichette. Chi può, ne tenga conto. (Guido Festinese)